We march for #LIFE

Ciao a tutti miei cari lettori! Con questo articolo vorrei parlare di un tema importante: la difesa della vita!

Per farlo, ho chiacchierato un po’ con Rosa, che ho intervistato nello scorso articolo La Marea dei Sogni. Lei, lo scorso gennaio, ha partecipato alla Marcia per la Vita 2020 a Washington DC.

Ciao Rosa! Che impressione ti ha fatto la Marcia per la Vita?

La Marcia per la Vita è stata una delle esperienze più belle della mia vita. È la manifestazione Pro Life più numerosa al mondo, dove partecipano migliaia di bambini, giovani e adulti da tutto il mondo. Sono rimasta colpita da quanti giovani abbiano partecipato: era una marcia della gioventù!!

È stata una marcia gioiosa, allegra e forte, vibrante, viva!

Ho partecipato con la mia scuola di Wichita, ed è stato meraviglioso. Condividere quel momento con i miei amici è stato davvero bello! Stare tutti insieme per qualcosa di importante non ha prezzo! È questo che volevamo urlare al mondo. che la vita non ha prezzo, che è santa, che è preziosa! Che ogni singolo essere umano, o che sia ancora nella pancia della madre o che abbia 100 anni, è per sé e per gli altri un miracolo, una meraviglia! La vita di ognuno vale la pena (o la gioia), anche se apparentemente “inutile”, ovvero anche se non produce profitto. La cultura della morte, invece, ci dice che il valore è dato dall’uso: che enorme bugia! Se sei un malato terminale, vali di meno? Non si vuole certo non considerare la sofferenza -reale- delle persone, ma penso che ogni persona valga più del suo dolore.

Un altro aspetto toccante di partecipare alla Marcia della Vita è stato il fatto che noi eravamo lì per qualcun altro (che potrà nascere) e non solo per noi stessi che siamo già nati! E’ stato un gesto di amore, per aiutare quelle vite che non hanno la possibilità di parlare!

È assurdo pensare che solo nel 2019 circa 42.400.000 di bambini sono morti a causa dell’aborto, su 58.600.000 decessi totali. Ogni anno gli aborti registrati sono tra i 40 e i 50 milioni, con una media di 125.000 al giorno. Consideriamo anche che le vittime totali della Seconda Guerra Mondiale sono 71.087.910* tra il 1939 e il 1945, quindi in circa 6-7 anni. Come mai questi numeri passano così inosservati?

Le vittime dell’aborto raggiungono cifre assurde e altissime. Io non so perché questi dati non riescano a smuovere i nostri animi. Penso che per poter cogliere la violenza dell’omicidio vero e proprio che l’aborto costituisce, sia necessario riuscire ad accorgersi del valore della propria vita. Infatti, come potrei cogliere il valore della vita di un altro, se prima io non pensi che la mia vita sia preziosa, non per ciò che produce, ma perciò che è? Questo tema è abbastanza complesso e delicato, ma i numeri parlano da sé.

Parlare di aborto e diritto alla vita è una questione religiosa? O pensi che sarebbe più giusto chiamare in causa il buon senso?

L’aborto non c’entra niente con la religione: è SCIENZA. Al momento del concepimento va a formarsi un embrione con DNA unico e irripetibile: sei solo tu, solo tu in tutta la storia, in tutto l’universo. La dignità della persona non inizia ad esistere da un certo mese in poi, ma dal suo primo istante di vita. E uccidere quello che si considera solo un “grumo di cellule”, ha lo stesso peso dell’uccisione di un qualsiasi altro essere umano. Poi, si può dire che Natura e Dio vanno di pari passo.

Eventi come la Marcia per la Vita possono aiutare a smuovere le coscienze?

La Marcia per la Vita ha cambiato la mia vita, decisamente! Vedere quanti giovani sono lì con te, mi ha fatto chiedere: “Quale contributo possiamo dare insieme?”, e poi mi ha fatto capire che la vita va difesa, ma soprattutto va condivisa!!

 Io sono stata felice di far parte di questo progetto, e per il futuro voglio prendere parte a ciò che è bello e buono. Noi giovani abbiamo bisogno di alzarci, di amare la nostra vita, di scegliere di non “mercificare” ciò che siamo! L’aborto sta uccidendo vite umane, vere! E il mondo ha bisogno di ritrovare la verità: ogni vita è unica e preziosa!

Noi non siamo solo un “grumo di cellule”! Siamo persone!

Solo dopo aver compreso questa verità, possiamo fermare l’aborto, prendendoci cura dei più piccoli esseri umani senza-voce nel grembo delle loro madri!

L’immagine che racchiude questa speranza è il cartellone di una ragazza giovanissima a Washington DC, la cui scritta mi è rimasta nel cuore:

Love will end abortion”      

-Rosa 

  P.S. Vedi il film Unplanned: è tratto da una storia vera.      

La Marcia per la Vita è solo una delle tante iniziative nate per difendere il diritto alla Vita. In Italia, è significativa l’esperienza di Paola Bonzi, che ha fondato il Centro di Aiuto alla Vita a Milano per aiutare, insieme ad altri volontari, migliaia di donne, che per portare a termine la gravidanza hanno bisogno di sostegno psicologico e soprattutto economico. Al Centro, le donne in gravidanza sono aiutate a fare una scelta di libertà: quella di far nascere il proprio bambino. A proposito di libertà, Beatrice Fazi, attrice salernitana, raccontando la sua ferita dell’aborto, dice: «La cosa paradossale è che io credevo di essere stata libera nel momento in cui stavo affermando il mio diritto di decidere per me stessa e per la vita che portavo in grembo, in realtà io non sono stata libera veramente perché non ho scelto: ho avuto paura.»

Paola Bonzi scrive nel libro Inatteso:

Di questi 32 anni e mezzo non cambierei nemmeno un giorno anche se qualcuno può essere stato difficile. Quando una donna, dopo il colloquio, sulla porta ti dice «Ci devo pensare, la chiamerò», capisco benissimo che ha intenzione di andare ad abortire. Allora le dico «No guardi, se mi chiama per dirmi che va ad abortire non ho faccia, perché mi fa stare male due volte.» non si tratta di giudicare la donna, che tante volte non è sostenuta. Ma bisogna dare un giudizio sull’aborto, che evidentemente, sempre, è un atto negativo. Per questo le dico «mi fa stare male» perché è sempre qualcosa di brutto. Io non ho mai incontrato donne cattive. Ho incontrato donne che hanno fatto 8 aborti, una anche 10, che mi hanno detto «Se l’avessi saputo prima della vostra esistenza non avrei abortito neanche il primo.»

“Inatteso: Testimonianze che pro-vocano i giovani” di Arturo Cattaneo

Dopo queste riflessioni, possiamo decidere di prenderci cura della vita, senza scendere a compromessi.

Non possono esistere il diritto e la libertà di uccidere!

In tempo di Corona-virus, lo stiamo vedendo, di morte ce n’è già troppa!

https://www.instagram.com/p/B7tx5f5B7hI/

*Fonte: Joseph V. O’Brien, Dipartimento di Storia – John Jay College of Criminal Justice, New York, NY, USA [9]

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

2 Risposte a “We march for #LIFE”

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