Te Deum – 2019 edition

Te Deum laudamus, per questo 2019 ricco di tante avventure e ricco di vita.

Ti lodo per ogni lacrima scesa per i cari perduti, per ogni abbraccio a cugini, zii e amici, per ogni sorriso di speranza, per ogni vestito nero indossato.

Ti lodo per gli ultimi diciottesimi festeggiati e i primi diciannovesimi; per le audizioni fatte e la frase “ora vedo di migliorare!” sempre presente; ti lodo per l’attesissima patente e i nuovi traguardi raggiunti.

Ti lodo per la notizia della partenza di mia sorella per l’anno all’estero in Usa e i mille discorsi notturni a pensare e fantasticare sulla strabiliante esperienza, per tutte le volte che ho combattuto contro il sonno per ascoltare ancora cinque minuti delle sue chiacchiere.

Ti lodo per il quinto liceo e gli amici, le feste di classe, le mie prime birre e il loro sapore strano. Grazie Dio per aver fatto inventare il Santero alla Pesca: lo so che dietro una cosa tanto celestiale ci sei Tu.

Ti ringrazio per i libri letti, la musica suonata, le lotte tra lo studio di scuola e di corno, le corse al conservatorio per fare orchestra, per il tirocinio, per essere stata il primo corno dell’Orchestra “dei grandi” e aver suonato cose difficili. Ti ringrazio per tutta la dopamina prodotta dal mio cervello ogni volta che ho suonato bene, per il “Con moto moderato” dell’Italiana di Mendelssohn che tanto mi faceva paura, per la prima di Brahms, per il Laudatio al saggio di corno.

Ti lodo per tutte le giornate di orientamento con il liceo, l’incontro a scuola con il filosofo Vincenzo Vitiello, l’ansia per l’esame di Stato celata tra la festa dei (100-2) giorni e quella con i prof, tra un pomeriggio e l’altro a scrivere la canzone dell’addio per l’ultimissimo giorno di scuola.

Ti lodo per il laboratorio di Teatro, per gli amici attori, per le registe, per le notti a imparare il copione che non voleva entrare in testa. Ti lodo per pasquetta passata ad arrostire arrosticini, per la promessa con la Gifra di San Bartolomeo, poi la gita di Quinto a Barcellona – indimenticabile -, per il concorso Adotta un Filosofo e le giornate a Napoli per la premiazione, la partita di calcio femminile al liceo che ha scatenato l’impensabile, l’esame di Stato tremendo e bellissimo, lo spumante alla Cappella dopo la fine degli orali.

Ti lodo per l’Estate Ragazzi con Sant’Antonio Abate, per tutti gli amici, le risate, l’arrosto, la fatica e la gioia dei pomeriggi con i bimbi; per i giorni a Roma con mamma e i miei fratelli, per il gioco delle porte con Rosa da Leroy Merlin, per il bellissimo Sentiero Frassati e la strada che non trovavamo tra le rocce megalitiche; per i giochi d’acqua alla Gifra e la caccia al tesoro, per gli Araldi che mi hanno donato tanto, per Ripatransone, la Matserclass con Paolo Valeriani e la GOF, per aver studiato fino alle nove e mezza di sera (scusa famiglia se ti ho messa in secondo piano), per aver vissuto dei giorni bellissimi immersi nella musica.

Poi ti ringrazio per la partenza di Rosa, per quei sorrisi e abbracci strazianti, per i saluti che non finivano più, per le lettere e l’arrivederci più grande che abbia mai detto con le lacrime agli occhi. Per Assisi con la Gifra, che mi ha consolata subito dopo, per il Consiglio Nazionale vecchio e quello nuovo, per le preghiere insieme, per il Mac Donald’s a mezzanotte, per i gifrini siciliani simpaticissimi, per il ritorno a casa, per le nuove preziose conoscenze e per quegli amici per cui l’abbraccio era atteso da tempo.

Per la squadra di calcio femminile che pian piano è cresciuta ed è diventata quello che ora è, per la nostra prima partita, ad Alberona, combattuta sotto la pioggia; per tutti i pomeriggi di gioco che lo studio ha concesso.

Per i saluti degli amici in partenza per l’università, per la ricerca della casa e il mini trasloco, per le serate fatte di abbracci e della frase: “ci vedremo a Natale”.

Per i giorni a Napoli con il gruppo Sterno e poi con altri amici di scuola, dove il cibo non è affatto mancato e dove la bellezza di stare insieme è traboccata. Ti lodo per le foto scattate e quelle che non siamo riusciti a fare, per il buongiorno dolce, per il museo di arte moderna e quello dove un tizio ha fatto finta di rubarmi il telefono.

Per la partenza per Campobasso, per la prima notte sola in una casa, per la missione popolare a Sant’Antonio e gli amici della Gifra che mi hanno fatto sentire meno sola, per il corno che mi ha fatto sempre tanta compagnia, per le coinquiline che sono state un dono, per i primi allenamenti con la Chaminade e i passaggi delle poliziotte (e non) fino a casa.

Per la Sinfonica Molisana rinata con le Nozze di Figaro e i giorni in Germania/Austria per suonare, tra i concerti a Campobasso e l’inizio dell’attesissimo Biennio Specialistico.

Per il ritorno da Laufen e la fermata a Cesena e Bologna, per l’ospitalità della mia amica che ha sempre due cuori e non uno, per il concorso all’Euyo che non ho passato, ma dove per la prima volta ho suonato un passo d’orchestra e mi sono sentita bene.

Per i ritorni a casa, per Benedetta, per i weekend a Campobasso, per le telefonate e le video chiamate con le persone importanti (es. mamma e papà, amici…), per la Gifra di San Bartolomeo che mi ha augurato “buon cammino” e la fraternità di Campobasso che mi ha accolta nella sua famiglia . Per le/gli zie/zii e nonni che mi hanno fatto mille inviti che non ho potuto sempre accettare, per i cugini meravigliosi che ho (non vi montate la testa!!).

Per la partita della Nazionale Femminile a Benevento (con annesso viaggio in pulmino) e la pioggia e l’emozione di vedere le ragazze fare sei goal; per le prime partite di calcio a 5 con la Chaminade, e ti lodo anche per il Venafro che non ci ha fatto sognare, per le urla di mister Massimiliano che ci vuole bene e la nostra voglia di essere migliori. Per tutta la stanchezza dopo gli allenamenti, per tutte le amiche che ho fatto male giocando (vi prometto che sarò migliore), per tutte le cene insieme.

Per le lezioni al Conservatorio, i 24 cfa, la mensa il venerdì, l’elezione nella Consulta degli Studenti e i tutti i libri da studiare e i romanzi letti sotto le coperte. Per il concerto a Teramo e l’esperienza bella davvero che ho fatto. Per i concerti a Campobasso, per le uscite dopo averli fatti, per le risate e i ritorni a casa con gli amici auto muniti. 

Per il Natale e i regali, per la gioia di essere salvati continuamente da Uno che ci ama davvero. Per la neve di questi ultimi giorni, per il freddo che ci costringe a riscaldarci a vicenda.

Per le feste fino al mattino e la conseguente voglia di dormire, per i passaggi presi e gli amici generosi, per i gossip e le risate sotto i baffi. Per la musica ascoltata, per quella che mi ha fatto emozionare o ridere o piangere, per quella che mi ha fatto riflettere.

Per tutti gli amici, per la vita che vivo, per ogni attimo, per ogni sorriso e ogni fatica. Per ogni sogno raggiunto e per tutti quelli per cui sudare ancora, per tutto l’amore ricevuto e quello donato, per l’amicizia, per queste righe che sto scrivendo ora, per tutta la Bellezza che ho visto, per quella che non ho saputo vedere, io ti lodo Dio.

Ti lodo e ti ringrazio per un’infinità di cose che il 2019 mi ha riservato, anche per quelle che non ho scritto, perchè è stato un anno straordinario, ma non tanto per le cose che ho fatto, ma per le persone incrociate nel frattempo.

E non c’è niente di più bello che fermarsi un attimo e sentirsi grati, davvero.

Sentire che la vita è veramente meravigliosa e che la cosa più bella è rendersene conto.

Buon 2020 a tutti!

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

3 Risposte a “Te Deum – 2019 edition”

  1. Il tuo post mi ha ispirato 2 domande che spero non risultino indiscrete:
    1) Quali sono i libri più belli che tu abbia mai letto?
    2) Di preciso dov’è andata tua sorella?

    1. Ciao!

      Difficile rispondere alla prima domanda: ne ho letti proprio tanti e in varie fasi della mia vita, quindi ce ne sarebbe uno per ogni età.
      L’unica cosa che posso fare è scriverti i primi tre titoli che mi vengono in mente, ma ce ne sono tanti altri bellissimi. Non sono brava a fare classifiche di questo genere.
      La Storia infinita, Siamo Nati e non moriremo mai più, Anna e l’uomo delle rondini…

      Mia sorella è andata in Kansas.

      Buon anno Wwayne!

      1. Io invece di classifiche ne faccio di continuo. L’ultimo post che ho pubblicato ad esempio è una classifica dei migliori film del decennio. Grazie per la risposta, e buon anno anche a te! 🙂

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