Agganciare una stella

In quest’ultimo periodo ho incontrato spesso la parola SOGNO. Sogni di tutti i tipi, sogni ovunque.

“Qual è il tuo sogno?” La domanda da un milione di dollari per la quale a volte facciamo tanta fatica a rispondere.

Abbiamo perso la concezione dell’uomo vocabile, cioè dell’uomo che ha una chiamata, una vocazione. Probabilmente questo deriva da una crisi di senso, da instabilità psicologica, relazionale e sociale che sta riguardando l’uomo di questo secolo. Manca un senso di progettualità a lungo termine.

Così un sogno lo si inizia a misurare sulla sua “lunghezza”.  Che budget di anni ho per spenderlo? E se poi cambio idea? È irreversibile?

Qualcuno dice che se un sogno incontra ostacoli, allora è quello giusto. Io non credo che si possa giocare tutto qui.

Non mi pare possa essere un metro di giudizio universale. È certo che un sogno impegnativo incontrerà ostacoli. Ma le difficoltà ci sarebbero in ogni caso.

Allora come si fa a capire se un sogno è quello “giusto”? Quel sogno che tu lo vedi, lo afferri e ti dici “è questo qui”.

Penso che un sogno prima di tutto debba esserci dato. Non so se esista un vero sogno creato dai noi completamente da zero. Mi piace pensare che un sogno vada preso, scartato, osservato, maneggiato… come una specie di regalo che ci viene fatto, come un mandato che viene affidato proprio a noi.

La seconda cosa che deve avere un sogno, è la parola “NOI”. Potrebbe essere bello un sogno che non abbia il noi per soggetto e oggetto? Claro que no, rimarrebbe sterile!

Un sogno è come un albero da frutto: deve essere per qualcuno ed essere plurale in se stesso.

Credo che i santi siano i pazienti perfetti per testare il mio sognometro. San Josemaria Escrivà, san Giovanni Bosco con Madre Mazzarello, San Francesco e Chiara d’Assisi, madre Teresa e i santi dei giorni nostri, come Sandra Sabattini, Chiara Luce, Chiara Corbella, Carlo Acutis: in ognuno di loro c’è un sogno che è donazione.

In loro ho anche trovato un filo rosso che li accomuna tutti: il sogno era sempre una Persona. L’albero da frutto può avere foglie e frutti diversi, ma il tronco resta uno.

Affascinante!

La domanda torna: qual è il mio sogno? Ne ho mille, ma ne ho solo uno: essere felice sempre, essere nella gioia.

E poi mi chiedo dove, come, con chi, per chi? È una roba che mi interpella continuamente. Credo che la risposta sia così chiara tanto quanto da riscoprirla ogni giorno.

Un proverbio africano dice: “Se vuoi tracciare diritto il tuo solco, attacca l’aratro ad una stella”.

Che significa? Che occorre avere un preciso punto di riferimento verso il quale dirigere il proprio cammino, un passo dopo l’altro.

Per vivere serve una stella da seguire, una stella che indichi la strada dritta. La stella è il nostro desiderio più profondo, come ci suggerisce l’etimologia (de-sidera).

Eppure, a volte, capita di ritrovarsi in luoghi dove non si sarebbe voluto andare, oppure ci si ritrova smarriti, disorientati. Sono le volte in cui abbiamo perso il contatto con i nostri desideri più profondi, barattati per qualcos’altro di poco valore o smarriti e confusi tra le tante cose della vita.

La bella notizia è che in ognuno di noi dimora una scintilla di infinito, un seme che chiede di fiorire e fruttificare. Lì dimora il nostro desiderio, lì possiamo ri-trovarlo.

È importante questo ritrovamento perché è il desiderio che ci mette in cammino e ci rende forestieri su sentieri sconosciuti. È il desiderio che ci espone allo stupore e alla meraviglia. Diceva Silvano Fausti: “Uno abita dove ama, più che dove sta. Per questo continuamente si muove, per giungere là dove il suo cuore già dimora, perché non può vivere senza cuore.” 

Fotografie gratis di Donna

Libri suggeriti:

Claudio Stercal, Frammenti di Spiritualità, Centro Ambrosiano, Milano 2018

Mariagrazia Melfi, Grases. La ragazza che legò il suo aratro a una stella

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

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