Il mio Te Deum del 2022 arriva un po’ in ritardo, sfociando nei primi giorni dell’anno nuovo.
Chesterton diceva che la misura di ogni felicità è la riconoscenza.
Nella misura in cui sai dire grazie, lì c’è la tua felicità. Questo è quello che penso a partire dalla mia vita. Sono felice perché so Chi ringraziare e per cosa.
Questo 2022, che ci lasciamo alle spalle, è stato un anno bellissimo. Veramente a ripensarci mi vengono le lacrime di gioia per quanta strada ho percorso, per quante amicizie belle, per quante avventure e sfide.
Il gusto che mi rimane è quello di un di più. C’è stato (e spero ci sia sempre) un di più nella mia vita, un aroma più bello, un’ampiezza più grande.
E posso dire che questo di più ce l’ha messo Dio.
Te Deum laudamus per la forza di fare piccoli passi possibili, volta per volta. Ti ringrazio per avermi donato la mia famiglia, anche se quest’anno abbiamo dovuto salutare nonna Natalina e nonna Rosa. Ti ringrazio perché attraverso il loro esempio mi hai insegnato che l’amore è l’unica cosa che conta. Ti ringrazio per la roccia che Tu sei, a cui mi posso aggrappare con sicurezza, mentre tutto il resto crolla.
Ti lodo, Dio, per la promessa di Vita Eterna che mi fai e per come ogni giorno la realizzi nella mia vita. Quest’anno i miei attimi di eternità sono stati tanti, vissuti sia nella gioia, sia nel dolore.
Grazie Signore, perché la tua logica non è la morte, ma la vita. E mi fai fare Pasqua continuamente.
Grazie Signore perché ti sei innamorato di me, perché se alzo lo sguardo non riesco a contare le stelle. Grazie per esserti fatto carne nei fratelli e nelle sorelle che mi hai donato, grazie per la cura dolce, grazie per gli scossoni, grazie per gli incoraggiamenti. Grazie per i pezzi di strada che mi hai lasciato condividere con i miei amici. Grazie per avermi scavato dentro con la Tua parola, che mi rende sempre un po’ più concava, come è raffigurata Maria nella Porziuncola.
Grazie Dio, per avermi donato la Madre Tua. Grazie per i Santi (da calendario e da porta accanto) da cui mi hai fatto accompagnare, grazie per gli angeli custodi che hanno fatto il loro gran lavoro.
Grazie per avermi fatto prendere pullman e treni vari per raggiungere posti, amici, famiglia, nuove avventure. Grazie per fare della mia vita un cammino incredibile. Grazie per chi mi ci ha accompagnato in stazione, ogni volta, e per chi mi ha aspettato all’uscita con un abbraccio. Grazie perché nei miei trasferimenti non sono mai stata davvero sola e, anche quando mi ci sono sentita, mi hai sempre dimostrato quanto non fosse vero. Grazie per la musica che mi fai suonare, perché mi allena alla Bellezza.
Grazie per mettere dei Ma nella mia storia. C’è sempre un Ma attraverso il quale Tu vinci per me.
Grazie per i poveri che mi hai lasciato incontrare. Poveri senza tetto o senza senso. Grazie per avermi chiesto di darti da bere attraverso di loro. Grazie perché ho capito che la prima povera sono proprio io, assetata e fragile ricercatrice della Vita.
Te Deum Laudamus per avermi fatto mettere le mani nei tuoi capolavori, per averli fatti insieme a me. Con te mi sento come Messi che vince il mondiale.
Grazie per tutte le cose che ho imparato, e quelle che imparerò, grazie che mi insegni a non sentirmi “arrivata”. Grazie perché mi metti continuamente in moto, mi chiedi sempre un di più. Certo: mi chiedi di farti spazio per il di più che tu stesso vuoi donarmi.
Grazie per il dono meraviglioso della vita. Fa’ che non lo conservi mai come Smeagol fa con il suo tesoro.
Fammi donare la vita come scelta di vita.
Grazie per il tuo grazie!!!!!!