Ci vediamo ai Sale!

La mia ambizione è quella di essere sempre più di Gesù.

Di parlare di Lui attraverso la mia vita,

la mia testimonianza, il mio sorriso.

sr Bruna Fma

Da tempo volevo scrivere su don Bosco e l’Oratorio. Ho conosciuto da vicino il santo dei giovani nell’oratorio di Cuneo, quando studiavo al Conservatorio lì.

Penso che Don Bosco sia da incontrare almeno una volta nella vita.

Ma si può incontrare qualcuno che è in Cielo? Sì, attraverso chi vive ogni giorno il Vangelo secondo il suo stile.

Mi piace di don Bosco che si interessa così tanto dei giovani e vuole sempre il nostro bene mettendosi in gioco con noi.

Francesca F.

Ciò che ho potuto assaporare ai Sale(siani) di Cuneo è il gusto di comunità, di famiglia, di Bellezza, difronte alla quale non si può tacere.

Un giorno, sono arrivata alla Chiesa di San Giovanni Bosco di Cuneo, tramite un prezioso passaparola, e dal primo momento ho capito che quello era un regalo speciale.

Pian piano i volti degli altri ragazzi sono diventati familiari, sono nate amicizie, anche importanti.

Ho trovato un posto dove ci si può ricaricare di una forza segreta che è il motore della vita: si può incontrare Gesù.

La cosa più bella dei Sale?

Sicuramente la felicità che viene trasmessa dagli altri quando entri in oratorio.

Un saluto, un sorriso e due chiacchiere non possono far altro che farti sentire a casa!

Andrea S.

Vi dono alcune piccole testimonianze dei ragazzi che ho conosciuto.

Mi sono trasferita dalla provincia di Salerno a Cuneo con la mia famiglia quando avevo otto anni. Da subito abbiamo iniziato a frequentare i Salesiani, perché erano la nostra parrocchia di appartenenza. Prima con il catechismo, poi il coro, poi si sono aggiunti i momenti di gioco animato, lo sport e naturalmente il cortile per incontrare gli amici… I Sale sono diventati, nel tempo, il centro di tutte le mie attività. Penso che ora non sarei così felice senza! Sono entrata per la famiglia e gli amici, rimango per le relazioni belle e sane che vi si trovano e per la pienezza di vita che sperimento nello stile salesiano e nelle persone che lo testimoniano. (Marianna S.)

In oratorio mi sento tanto a casa, sin da piccola ho sempre frequentato le attività. Ti rendi conto che ci sono persone che desiderano il tuo bene, che ti aiutano, ti ascoltano. Un posto dove trovi tanta allegria e gioia. Ti avvicina a Dio e ti fa crescere. (Irene M.)

Ho capito di trovarmi a casa durante la festa di comunità a giugno. Mi sono sentita veramente amata dal Signore e dalle persone accanto a me. Passare delle semplici giornate in oratorio giocando e divertirsi in modo sano, mi fa sentire a casa! (Francesca F.)

Mi sono sentita a casa dal primo giorno in cui sono entrata in cortile, ed ero solo una bambina. Poi sicuramente l’ho capito meglio da adolescente…ma ogni volta che volevo cercare un posto in cui rifugiarmi, dopo casa mia c’era l’oratorio. (Anna D.)

Cosa ti affascina di più di don Bosco?

«profondamente uomo, profondamente uomo di Dio…viveva come se vedesse l’invisibile» (cfr. cost. salesiane)

Più lo studio, più lo conosco e più mi affascina di don Bosco quella sua capacità di unire un quotidiano autentico: ricco di gioie, non senza fatiche e sofferenze, ad una fede incrollabile a quell’ “Invisibile”, che però è presente e abita le nostre giornate. (Pietro Sdb)

La cosa più bella (e che più invidio) di don Bosco è che fin da piccolo sogna il suo progetto di vita, e quindi sa quello che Dio vuole da lui: con che stile cercare di portare il vangelo, a chi dedicarsi maggiormente, su chi appoggiarsi nella fatica. La seconda cosa più bella che don Bosco vuole insegnarmi viene dal suo letto di morte, quando, guardando a tutto ciò che aveva fatto e costruito in tutto il mondo, dice a un suo caro amico: “se solo avessi avuto più fede, chissà cosa avrei potuto fare…” (Gioele T.)

Ciò che mi ha colpito nei bambini a scuola, era la gioia, la voglia di stare lì. L’amore che le suore hanno per i bambini ti fa vedere l’amore che hanno per Dio. Vedi loro felici, i bambini felici e sei felice anche tu! (Sara B.)

In cosa e chi incontri Cristo?

Incontro Gesù principalmente in cortile. Lo incontro nei ragazzi più soli, più poveri. Desidero portarli a Dio. (Irene M.)

Il Signore per primo ci vuole incontrare, al punto in cui siamo: non un centimetro avanti o indietro. In questi anni, penso di poter dire che non sempre è stato facile incontrarlo, ma lui c’è stato. Anzi tante volte ho mancato qualche appuntamento, solo per le mie innate capacità a nascondermi, a fuggire! Però spesso l’ho incontrato proprio lì nelle cose “scomode“, nelle sfide che le giornate, gli impegni, le persone mi presentavano. Tante volte ha assunto i contorni definiti di un volto, altre volte ha preso le parole da qualcuno, altre ancora semplicemente un gesto…alle volte anche qualche “scarpata”! Però ringrazio per le volte in cui mi scomoda spesso, altrimenti corro il rischio di impoltronirmi! (Pietro Sdb)

Gesù Lo incontro in ogni singolo momento della mia vita, a scuola, in oratorio e in famiglia. In oratorio Lo incontro durante l’estate ragazzi, quindi nell’animazione, nei ragazzi, nella preghiera e soprattutto nella

confessione. (Valentina S.)

Gesù lo incontro sicuramente negli altri e nella Messa. (Anna D.)

Un momento in cui mi sono sentita amata è stato quando sono andata a Lourdes con alcuni giovani più il don dell’oratorio. Era un periodo difficile per me, mi sono sentita amata semplicemente quando ho fatto un’Ave Maria davanti alla grotta. Quando ti senti amata, stai sicuramente incontrando Gesù. (Francesca F.)

“Ogni volta che un ragazzo entra in un oratorio di don Bosco, la Madonna lo prende sotto il suo manto”.

Maria è la nostra mamma, ogni volta che ho bisogno ricorro a lei.

(Anna D.)

Cosa è cambiato in te da quando hai iniziato a frequentare l’oratorio?

Io sono sempre stato una persona molto riservata e timida, che parla poco e a pochi, ma ciò non era proprio il massimo per uno con aspirazioni di diventare animatore in oratorio, che deve incoraggiare i ragazzi, cercare di rimproverarli e consolarli nei momenti opportuni, eccetera eccetera. Questo mi ha fatto mettere in gioco, e sfidandomi sono riuscito a modellare il mio carattere per aprirmi al cuore dei ragazzi che mi venivano affidati. Posso affermare convintamente che senza l’oratorio di don Bosco, probabilmente non parlerei nemmeno con il mio vicino di banco a scuola… (Gioele T.)

«gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date»

In oratorio mi sono sentito accolto fin da piccolo, non per qualche particolare merito. Quel luogo che per tanto tempo ho abitato, ma ancora di più ho vissuto, mi ha insegnato piano piano a fare lo stesso: accogliere. Vincendo a piccoli passi il mio istinto a giudicare, ad incasellare e prendendo sul serio ciò mi era proposto: l’oratorio prima di tutto, è una casa che accoglie. (Pietro Sdb)

È cambiato il mio rapporto con Dio, ma in maniera graduale. Conoscere le suore Fma, ha svegliato in me la voglia di stare con Dio. Il mio credere non era più a livello superficiale, ma ho instaurato davvero un rapporto con Dio, anche superando difficoltà e fatiche. Ora ho più coraggio di fare delle scelte e assumermi le mie responsabilità. Sapere che Lui è con me è una bella certezza che non mi fa avere molta paura, se le cose vanno male.

Sicuramente ora dò più importanza alle cose essenziali, ho cambiato molte mie priorità. (Sara B.)

Quali occhi cerchi di avere in oratorio? Come guardi i ragazzi?

Cerco di stare con i ragazzi in tutti i momenti in cui è possibile. Cerco di avere un occhio che prende ogni angolo, che raggiunge tutti.

Cerco di avere uno sguardo di bontà e tenerezza.

Cerco di vedere in loro il positivo, quel punto che può dare accesso ad ogni bene.

Sogno per loro una vita in grande e una vita felice.

Suor Bruna Fma

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

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