Pollyanna

La verità è che qualsiasi cosa contenga il nome “Anna”, per me è degno di nota. Non posso non restare indifferente.

A tal proposito, ieri ho guardato per la centesima volta (o millesima?) un grande classico Disney: Il segreto di Pollyanna (1960).

Il film in realtà è un remake cinematografico del film muto “Il segreto della felicità (Pollyanna)“, che è tratto dal lavoro teatrale di Catherine Chisholm Cushing, ispirato al romanzo Pollyanna di Eleanor H. Porter.

Comunque sia, penso che tutti debbano guardare Pollyanna almeno una volta nella loro vita.

Pollyanna è una ragazzina con un’infanzia non poco difficile, ma non triste. Di famiglia povera, figlia di un pastore anglicano, rimane orfana a 12 anni. Così, sua la sua ricca zia Polly di Harrington la prende con sé.

L’allegria di Pollyanna a poco a poco trasforma la piccola cittadina, contagiando tutti con il suo gioco della felicità. Il gioco è molto semplice e consiste nel trovare almeno un motivo per essere felici anche in situazioni molto tristi o difficili.

Quello di Pollyanna vuole essere un modo per non piangersi addosso, un modo per non marciare sul proprio dolore che impedisce, talvolta, di continuare a vivere.

Penso a tutti coloro che sono malati di Covid-19 o di altre malattie, penso a chi è in quarantena, a chi ha dovuto chiudere la sua attività, a chi ha perso tutto. Naturalmente c’è poco da essere felici, ma sicuramente c’è ancora qualcosa per cui valga la pena (e la gioia) continuare a vivere, a sorridere.

Mi piace molto un altro passaggio del film su Pollyanna, quello in cui la ragazzina parla al reverendo Ford.

Il reverendo era famoso per i suoi sermoni “irruenti”, quasi apocalittici. Tutti, probabilmente, lo conosciamo per la lapidaria frase “La morte piomba su di noi senza alcun preavviso!”.

Gli abitanti di Harrington addirittura odiavano la domenica a causa dei sermoni lunghi e catastrofici del reverendo Ford, proprio perché il pastore era troppo concentrato a trovare mille motivi per cui ammonire severamente i suoi fedeli e rovinava la pace di un giorno così speciale.

Nel film, Pollyanna va a trovare il reverendo durante una delle prove dei suoi sermoni nella campagna e gli ricorda che nella Bibbia ci sono circa 800 esortazioni alla gioia! La ragazza vedeva tanta amarezza nel reverendo, il quale si rammaricava di non riuscire a comunicare ai suoi fedeli.

Allora Pollyanna gli consegna un’aforisma che in precedenza aveva cambiato il modo di vedere le cose del suo papà.

Quando vai in cerca del male nel genere umano aspettandoti di trovarcelo, senza meno lo troverai.

Quando cerchiamo il male negli altri, o in noi stessi, sicuramente lo troveremo. Alzi la mano chi può affermare il contrario.

Eppure, Pollyanna ricorda che l’unità di una comunità si costruisce a partire dalle cose buone, anche piccole, che ci sono in ognuno. Certamente ci sarà bisogno di smussare certi angoli, sostituire certe pietre scadenti e fare aggiustamenti qua e là, ma una solida base non può mancare.

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

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