PerMilleStrade…con Silvia

Cari lettori, oggi vi presento Silvia Caleffi!

Ha 17 anni, abita a Quistello, un paesino in provincia di Mantova.
Ama la musica, fa karate da quando ha iniziato a suonare e nel poco tempo libero è sempre in oratorio a Moglia. Si occupa del catechismo per bambini e ragazzi insieme ad altri amici ed è una fantastica animatrice e, dice, ama “vedere la carica dei bambini che ti vengono incontro per abbracciarti anche quando li hai appena sgridati”.

Per il blog del Rabarbaro Silvia dona la sua testimonianza dell’esperienza “PerMilleStrade“, il pellegrinaggio che ha visto decine di migliaia di giovani italiani in cammino verso Roma, in occasione del Sinodo dei Giovani.

Buona lettura!

” Sono venuta a conoscenza dei questo pellegrinaggio grazie ai catechisti/educatori del nostro gruppo, che è formato da ragazzi delle superiori. L’anno scorso avevo partecipato ad un’esperienza simile, in cammino da Loreto ad Assisi tra di noi e quindi hanno pensato di proseguire il filo dell’amicizia proponendoci questa “missione”.

Quello che mi ha spinta a mettermi in cammino è stato il bisogno di trovare e cercare un modo “alternativo” per pensare a tante cose, dalle più banali alle più personali e profonde legate al mio rapporto con Dio.

Prima di partire abbiamo partecipato ad alcune attività proposte dalla diocesi con momenti di preghiera durante la veglia di Pentecoste, in cui abbiamo anche incontrato il nostro vescovo Marco. Poco prima di partire abbiamo fatto un “pre-pellegrinaggio” al santuario di San Luca a Bologna dove ci hanno portato a riflettere su come alleggerire lo zaino personale e lasciare a casa ciò che “appesantisce” il cammino.

Io mi sono promessa di lasciare fuori il giudizio verso gli altri, per fare spazio alla fiducia nei loro confronti.

Nello zaino interiore ho voluto portare tutte le domande sul mio futuro a cui mi piacerebbe dare una risposta ed è stata questa la mia motivazione per camminare.

La fatica che abbiamo condiviso non è stata poca, ma ci ha portato a scoprire la gioia dell’incontro col Papa.

Siamo partiti da Mantova con tutta la diocesi per un totale di 240 ragazzi circa, fino ad arrivare a Viterbo per raggiungere  Roma.       Il cammino è stato lungo, non solo dal punto di vista della fatica fisica che si è sentita molto, ma anche dal punto di vista dell’unione del gruppo. Non sono, infatti, mancati momenti in cui per la stanchezza e per la diversità dei nostri caratteri abbiamo avuto un po’ di attrito e divisione.

Il filo conduttore dei momenti di preghiera e riflessione quotidiano era la storia di Giuseppe, il Re dei Sogni, il figlio di Giacobbe. Ogni giorno recitavamo una preghiera al mattino tutti assieme, attraverso la quale veniva proposto il tema del giorno, poi camminando ognuno poteva meditarlo come preferiva. Con il nostro gruppo recitavamo sempre il Rosario camminando per avanzare assieme sia fisicamente che col cuore. Al pomeriggio c’era la Messa e la catechesi per tutti.

Il venerdì abbiamo partecipato all’Adorazione eucaristica col vescovo e al sabato alla veglia col Papa.

Non so esattamente cosa gli altri si portino a casa, ma sono sicura che siamo tornati tutti con qualcosa in più, che invece di appesantirci ci ha alleggeriti.

Alla veglia di sabato ne eravamo tantissimi. Essere lì in 70.000 giovani che condividono la stessa Fede e vedere in ognuno di loro la Luce della gioia di essere cristiani riempie il cuore. Personalmente ho avuto la pelle d’oca dall’inizio alla fine, sia per l’essere lì in comunione sia per le parole che il Papa ha usato per rivolgersi a noi ragazzi. Ha parlato dell’importanza dei sogni, i quali devono essere il nostro motore e ci ha chiesto di essere “pellegrini sulle strade dei nostri sogni”, senza abbandonarli per paura dei pregiudizi altrui.

Credo che Papa Francesco sia davvero un dono per la Chiesa soprattutto giovanile: è un vero testimone della Fede e della bellezza del Cristianesimo.

Sono tornata con la voglia di trasmettere e mantenere lo spirito che ci ha accompagnati in questa settimana a tutti quelli che non sono venuti con noi, dai ragazzi della mia età a quelli più piccoli che seguo in oratorio. E’ stata una boccata di ossigeno per il mio cuore.

Quella sera, a Roma, davanti al Santissimo è stato come avere Gesù lì a fianco a me, che mi abbracciava e mi diceva di portarlo con me nella mia vita.

Penso che ci sia solo da dire “grazie per tutta la Luce”. “

 

Grazie Silvia per le tue belle parole, per il tuo racconto pieno di gioia!

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

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