Panama in festa

Cari lettori, oggi quattro amici della gioventù francescana di Campobasso ci racconteranno la loro esperienza alla XXXIV giornata mondiale della gioventù a Panama, dove dal 22 al 27 gennaio migliaia di giovani da tutto il mondo si sono ritrovati. I nostri amici sono: Camilla, Christian, Aurora e Lorenzo. Cominciamo!

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Sono Camilla ho 18 anni e frequento il V anno del liceo scientifico. Da cinque anni faccio parte della Gi.Fra. di Sant’Antonio di Padova di Campobasso e da due sono nel consiglio di fraternità.

Ciao Camilla! Si dice che la parte più bella di un’esperienza sia l’attesa. Per te è stato così?

La prima cosa che ho detto a mia mamma quando sono tornata da Panama è stata: “Certo che si aspetta tanto tempo per quest’evento della GMG e poi passa talmente veloce come uno schiocco di dita”. La GMG di Panama è stata così: un’attesa interminabile per vivere giorni bellissimi, unici, intensi, che però sono passati velocissimi.
È per questo motivo che l’attesa costituisce un ruolo fondamentale in qualsiasi viaggio. Sogni, programmi, immagini… prepari la valigia (quando ne hai il tempo)!
L’attesa di questa giornata mondiale della gioventù per me e Aurora, come per molti altri ragazzi, è durata esattamente tre anni: sono passati tre anni da quando Papa Francesco a Cracovia ha annunciato il luogo e l’anno della successiva GMG. Noi avevamo già deciso che avremmo fatto qualsiasi cosa per parteciparvi e da allora è stato tutto un immaginare e un sognare, nella quotidianità, un futuro che sembrava non arrivare mai. Un futuro che sembrava troppo lontano per essere reale, che spesso sembrava incerto, simile a un sogno che appariva difficile da realizzare. Spesso, infatti, ci è apparso impossibile trovare una soluzione per lasciare casa al quinto anno del liceo per recarsi dall’altra parte del mondo. Eppure questi tre anni sono passati e il nostro sogno è iniziato a concretizzarsi quando a maggio dell’anno scorso (quasi) all’avventura abbiamo prenotato i biglietti aerei per Panama, quando otto mesi prima della partenza insieme al nostro parroco e ad altri fratelli di fraternità abbiamo deciso di partire. Non è stato facile equilibrare le attività scolastiche con quelle dei preparativi.
Gli ultimi giorni prima della partenza sono stati i più belli. Presa dalle varie attività quotidiane, diventava difficile immaginare che a breve saremmo partiti. Tuttavia si iniziava a respirare quel clima di frenesia, di gioia, di colori, quando sui vari canali social vedevamo i post dei ragazzi che avevano già raggiunto Panama (mentre noi eravamo a scuola), quando ci siamo incontrati per programmare i vari spostamenti e le attività che avremmo svolto lì, quando le famiglie che ci avrebbero ospitato hanno iniziato a contattarci con messaggi che mettevano già in evidenza quell’ospitalità unica e indescrivibile che ha svolto sicuramente un ruolo essenziale nel nostro pellegrinaggio. Il  vero conto alla rovescia è iniziato dieci giorni prima. Dieci giorni in cui la mia testa, anche mentre studiavo, era già proiettata nella città che avrebbe segnato una tappa importante per la mia vita.
Tre giorni prima della partenza il nostro vescovo ci ha consegnato il mandato per la giornata mondiale della gioventù e lì l’entusiasmo è iniziato a salire alle stelle. I canti “da GMG” che hanno animato quella celebrazione eucaristica del mandato, i saluti e gli abbracci delle persone che chiedevano di portare loro con noi, almeno nelle nostre preghiere… hanno contribuito a farci immedesimare nel clima di festa. Arrivati a questo punto non stai più nella pelle, l’unica cosa che vuoi è partire, staccare dalla realtà e vivere a pieno quest’avventura che tanto hai atteso. Poi finalmente tiri fuori dall’armadio il sacco a pelo, spolveri lo zaino messo già da troppo tempo da parte, prendi le bandiere da scambiare e finalmente realizzi – o non realizzi affatto – : SI PARTE!

Sono Lorenzo, ho 18 anni, frequento il quinto anno del liceo scientifico e sono nella GiFra da 4 anni.

Cosa ti aspettavi da questa GMG?

Quando sono partito non mi aspettavo nulla di quello che c’è stato. In primis non avrei mai pensato di poter ricevere un’accoglienza stupefacente da una famiglia che mi ha trattato come se fossi uno di loro. Non avrei mai pensato di conoscere tante persone di tante nazionalità e Paesi diversi, di incontrare tanti sorrisi e tanti volti diversi, ognuno con una propria storia unica e speciale. Non mi aspettavo nemmeno di trovare dei momenti spirituali intensi come sono stati la via Crucis, la Veglia e i momenti nella Chiesa messa a disposizione a noi italiani; sono stati dei momenti straordinari di riflessione e di riscoperta di se stessi nel rapporto con Maria, un rapporto che il Papa ci ha fatto, in maniera eccellente, intensificare attraverso le sue parole. Le mie aspettative non erano né troppo basse né troppo alte, ma qualsiasi aspettativa sarebbe stata bassa nei confronti della realtà divina della GMG, che meraviglia con qualcosa di eccezionale anche chi ha fatto esperienza di altre GMG

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È la volta di Christian:  ho 20 anni e frequento il secondo anno di informatica all’ UniMol. Da cinque anni sono parte della Gifra di Sant’Antonio di Padova. Sono presidente della mia fraternità al secondo mandato (mi chiedo cosa abbia sussurrato lo Spirito ai miei fratelli e sorelle) e da quest’anno sono stato chiamato a servire la fraternità nel consiglio regionale come consigliere.

Perché andare alla GMG? 

Premetto che Panama è stata la mia prima esperienza di GMG. Ero emozionato, davvero molto emozionato: non sapevo cosa aspettarmi. Le mie gifrine, Aurora e Camilla, mi avevano millantato questa esperienza fantastica e piena di giovani, però una cosa del genere non la puoi capire bene solo dai racconti, un po’ come per il sale: capisci che è salato solo quando lo assaggi. Ero pieno di curiosità decido di partire e provare sulla mia pelle questa esperienza, di vedere coi miei occhi e toccare con le mie mani.
Appena arrivato a Panama la sensazione è sta indescrivibile: un mix di euforia e gioia! Ho vissuto quei giorni carico di energia, sicuro di portare qualcosa a casa. Perché partecipare? Perché da’ speranza! Sento spesso dirmi che i giovani di oggi vivono per inerzia e senza obbiettivi, ma con l’esperienza di questa GMG dove ho conosciuto ragazzi e ragazze, ho gioito,camminato e persino ballato con loro. Milioni di giovani provenienti da ogni angolo della terra, che parlavano lingue diverse, ma tutti lì per lo stesso motivo. Ed il motivo è Gesù Cristo, che chiama tutti, giovani e meno giovani a seguirlo, ad accettare i propri limiti e difetti, perchè partendo da quelli il Signore compie prodigi (vedi Mosè all’inizio del libro dell’Esodo: un assassino, fuggitivo ed anche abbastanza incredulo ha accettato la propria fragilità ed ha voluto fidarsi di Dio, che lo ha messo nientedimeno che a guida del Suo popolo). Questa esperienza, così, mi da’ forza di sperare nella mia generazione per il futuro, perchè non tutto è perduto. Perché so che il Signore non ci abbandonerà, e come Maria all’Annunciazione, donna straordinaria e protagonista di questa GMG, voglio anch’io rispondere: “avvenga secondo la tua Parola”.

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Con quale motivazione sei partita per la gmg? Cosa è stata per te?

Sono Aurora, ho 18 anni e frequento l’ultimo anno del liceo scientifico. Da cinque anni faccio parte della Gioventù Francescana di Sant’Antonio di Padova. Nella mia fraternità mi occupo della cura dei più piccoli e sono nella commissione regionale degli araldini.

Ho scelto di partecipare alla GMG un po’ per caso; così come è successo anche tre anni fa quando la GMG a Cracovia si avvicinava e io e Camilla, immancabili ritardatarie, ancora non avevamo trovato un modo per andare. Due settimane prima della partenza, quasi per miracolo, si liberarono due posti nel viaggio organizzato dai Frati Minori Cappuccini. Non finiremo mai di ringraziare quei due ragazzi che, nonostante la loro mancata partenza, ci hanno dato occasione di partecipare a quella fantastica esperienza. Ci hanno permesso di conoscere storie, di incontrare persone, di incrociare sguardi profondi e carichi di passioni. Ed è stato così anche quest’anno, forse anche più intenso perché era tutto più diverso dalla nostra terra Europea. E quelle persone che, pur non avendo situazioni economiche agiate, ai miei occhi sono sembrate le persone più ricche che io abbia mai incontrato: nel loro cuore c’era la gioia di stare insieme, l’amore per quella terra difficile da vivere, la voglia di donare tutto quello che si ha. È stato qualcosa di meraviglioso. Per questo, quando mi viene chiesto perché abbia scelto di partecipare alla GMG, rispondo sempre allo stesso modo: l’ho fatto per incontrare qualcuno dalla parte opposta del mondo, qualcuno che non aveva niente a che fare con la mia vita; ma inaspettatamente quel qualcuno aveva sempre un’inspiegabile voglia di parlarmi di Gesù Cristo. Questa è stata per me la GMG.

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Arrivati a questo punto, ogni domanda mi sembrava simile alle altre già poste

così ho deciso di farne una comune a tutti e quattro i nostri amici,

una che potesse riunire presente e passato, capace (spero) di donare a tutti voi uno spunto di riflessione vero.

 

 

Cosa porti a casa? Quale missione ti è stata affidata?

Tornati da questa GMG a casa, trattenuti da un’ aereo che non voleva decollare, con 29 ore di ritardo (che ci vuoi fare, sono quelle esperienze che si fanno prima o poi nella vita) sono sicuro che siamo tutti cambiati, almeno un po’, forse un pochino più maturi o più bambini, desiderosi di essere, citando Gesù, “come uno di questi piccoli”.
Personalmente, questa esperienza di fraternità mi ha illuminato sotto due aspetti in particolare: mi sono liberato di vecchi rancori che mi imprigionavano, anche grazie al frate assistente fra Giancarlo.
Ho capito realmente, non solo a chiacchiere, che come diceva San Francesco, il frate perfetto esiste solo quando tutti i frati sono in armonia e collaborano; ciò è possibile solo con l’umiltà, solo facendosi piccoli, con un passo indietro nei litigi, solo aprendosi all’Amore di Dio per tutti, amando come lui ci ha amato e ci ama, offrendo la pace e non volendo prevalere sull’altro. È questo l’obiettivo che con l’aiuto di Dio mi fisso “aprirmi all’amore“, pazientando il tempo che ci vorrà per convertirmi nel profondo del cuore ed essere capace di amare il prossimo mio come me stesso. È sicuramente un obiettivo grande, ma con l’aiuto di Dio e con il tempo che ci vorrà, tutto è possibile.    -Christian

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“La GMG non finisce oggi ma continua nella vita, nella vostra quotidianità, lì dove vivete.”
Questa è stata la frase finale pronunciata da Papa Francesco a conclusione della giornata mondiale della gioventù di Cracovia. Non si può vivere in Funzione della GMG, o di altri eventi straordinari: la vita è un dono e come tale va apprezzato e assaporato in ogni suo istante, anche e soprattutto in quella monotonia quotidiana. È facile essere felici e sorridenti in eventi straordinari come la GMG, ma la differenza la fa il quotidiano e come tu vivi il quotidiano. È nella vita di tutti i giorni che il cristiano deve fare la differenza, dare testimonianza, gioire anche quando non tutto va come vorremmo, consolare, aiutare anche chi ci sta meno simpatico, distinguersi dalla massa, se è necessario andare contro corrente. In un mondo come quello di oggi è difficile restare saldi a questi principi, a quelli del Vangelo (il Vangelo come guida*) ed è per questo che oltre l’aiuto di persone sagge che ci guidano, abbiamo bisogno di eventi unici,che lasciano il segno, come la GMG: per ricaricare le batterie, fare un pieno di gioia, per incontrare altri ragazzi che credono nel nostro stesso Dio e per testimoniare insieme che vale la gioia spendere la vita per Gesù Cristo.
A Panama Papa Francesco ha ribadito: “voi giovani non siete il futuro, ma il presente”.
Allora le parole che porto a casa da questa GMG sono queste: dono e testimonianza.
Una missione non semplice quella di vivere il quotidiano come straordinario, apprezzare ogni giorno come se fosse una piccola GMG, vivere dando testimonianza di quella gioia che viene dall’incontro con Dio.                         – Camilla

Durante la mia GMG mi sono concentrata molto sulle relazioni. Volevo riscoprire le mie vecchie amicizie e dare loro maggiore valore; e ho chiesto tanto al Signore quella capacità di concepire ogni nuova amicizia come un dono prezioso perché spesso tendo a sottovalutare l’altro. La GMG mi ha aiutato molto e mi ha dato una spinta in più nella mia quotidianità: riesco a sentirmi meno a disagio, ricco ad essere maggiormente me stessa con le persone che non conosco e sto provando a dare maggiore importanza alle vecchie e alle nuove amicizie. Questa è la mia missione.                        – Aurora

La GMG è un’esperienza che mi aiuta a vivere il quotidiano perché mi ha permesso di sperimentare lo straordinario e di vederlo nei particolari di tutti i giorni.        -Lorenzo

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Grazie Camilla, Aurora, Christian e Lorenzo per averci donato la vostra testimonianza! Sono state parole belle e preziose.

Un magnifico scorcio di GMG, che aspetta tutti a Lisbona nel 2022!

 

 

 

 

 

 

 

 

* Il “Vangelo come guida” è uno degli impegni fondamentali dei giovani francescani, presente nella promessa.

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

3 Risposte a “Panama in festa”

  1. Grazie piccolo Rabarbaro per questa testimonianza sulla GMG (e grazie anche ai ragazzi di Campobasso!). Il mio desiderio di parteciparvi nel 2022 è certamente aumentato! Lisbona sto arrivando!!! 🛩 😍

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