Gesù Cristo e dove IncontrarLo

Prendetevi un attimo di pausa, chiudete gli occhi e immaginate.

Un fiume di ragazzi che camminano e cantano a squarciagola canzoncine come “Le mie mani son piene di benedizioni”, “Alleluia”, “Io ho un amico che mi ama..”. Ragazzi che sudano come se non ci fosse un domani, che parlano fra di loro, con alcuni che corrono avanti e dietro urlando “In fila per unoo!”.

E questo non è nulla! Questi ragazzi accettano di farsi docce di 59 secondi, di lavare, in condizioni a volte precarie, i panni a mano per poterli cambiare giornalmente, di dormire sui sacchi a pelo, di svegliarsi alle 5.30 la mattina (se va bene)…di sopportare frati e suore (tranquilli…questa è la cosa più semplice)!

Eppure, quando li incontri, a meno che non li cogli in momenti di assoluta stanchezza, stanno sempre a sorridere, a ridere. Ancora non capisco perché.

Una volta ho visto alcuni del gruppo farsi la doccia con i tubi per irrigazione, sopportando l’acqua freddissima. Ma a colazione, poi,  trovano quasi sempre cornetti enormi, a pranzo mangiano come manco si fa al ristorante, con del pollo che sembra un dinosauro e con insalata di riso che ti esce anche dalle orecchie. La merenda, la cena…Senza parlare della bellezza della festa serale, dove si balla, si canta, si riflette, si prega con le persone del paese in cui ci si ferma, per testimoniare una Gioia inconfondibile.

Per chi lo fanno? Per Un tipo ancora più pazzo di loro: Gesù Cristo.

Sono ragazzi alla ricerca di se stessi in Cristo…e di tante altre cose che non basterebbe un anno intero per scriverle.

Ma non vi spaventate…ciò che ho elencato sopra è solo una piccola parte di ciò che è l’esperienza che fanno questi ragazzi: la Marcia Francescana.

La Marcia Francescana ha come cornice il sacrificio (che non è altro che “rendere sacro”), la rinuncia, la povertà delle comodità, per uscire dalla propria zona di confort e andare incontro a Cristo che ci aspetta nel segreto del nostro cuore. Lui ha la chiave per farci entrare e farci uscire risorti.

La Marcia è quell’esperienza in cui al mattino si cammina fisicamente, e al pomeriggio si compie un cammino forse più duro, che è quello spirituale. I frati insieme alle suore  si prendono cura di ognuno, attraverso l’ascolto della Parola, catechesi e gruppi di condivisione che sono una specie di traghetto per scavare dentro di sé.

Così, giorno dopo giorno, si attraversano gli oceani interiori delle ferite, dei desideri, del marciume e del bello che è in noi, fino ad arrivare stremati, a terra, e comprendere che se non ci fosse l’Amore con la A maiuscola, che è Dio, saremmo nulla.

Cristo ci fa comprendere che non siamo il nostro marcio, i nostri limiti, il nostro brutto. Noi siamo i Figlio Suoi qualunque cosa ci accada.

In quel gruppo di pazzi, quest’anno, c’ero anche io. Ho nel cuore ogni mio compagno di viaggio, perché non sarebbe stato lo stesso senza di loro.

La Marcia mi, ci ha fatto comprendere che dopo tutte le fatiche, le salite, il caldo, la stanchezza (soprattutto spirituali), dopo il cammino fisico che è metafora proprio di questo, desideri Cristo. Desideri incontrarLo, amarLo. Desideri stare sempre con Lui perché…ne vale la pena! Ne vale la gioia!

Cristo vale tutto.

La Marcia non si può raccontare, bisogna viverla. È amicizia, è custodia, incontro, dono…

I giorni di cammino hanno una meta ben precisa: la Porziuncola. Questa chiesetta è in Santa Maria degli Angeli, ai piedi di Assisi. Passando in Porziuncola si riceve l’indulgenza plenaria (la remissione di tutti i peccati e anche delle pene), come volle San Francesco d’Assisi per mandare tutti in Paradiso!

La meta, dunque, è la Misericordia di Dio che è un fuoco che lava e fa risorgere.

Ricevere la Sua Misericordia è stato un dono tanto ricco e traboccante. Usciti dalla Porziuncola, eravamo tutti in lacrime. Fuori la basilica era un fiume di abbracci e di volti gioiosi. Avevamo ricevuto la Pace e la Gioia di Cristo Risorto.

La Marcia, però, non può essere un’esperienza fine a se stessa. Da oggi noi marciatori siamo chiamati ad annunciare ciò che abbiamo visto e udito, vivendo nella quotidianità la relazione con Gesù che abbiamo risvegliato nei giorni di cammino.

La Marcia è un dono immenso perché davvero scopri che tutto è dono. E quando tutto è dono, allora non resta che ringraziare!

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

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