Essere scout

Dopo la neve e le feste natalizie tre scout, Luca, Marianna e Giulia, ci racconteranno un po’ di loro e della loro esperienza negli scout.

Il primo scout è Luca, ha 20 anni ed è di Nerviano. Sta imparando per entrare nel gruppo “Legnano 1”.  La seconda è Marianna, ha 15 anni ed è di Mortegliano. È scout in clan a Udine e, infine, c’è Giulia, ha 16 anni ed è di Cesena.

 

Cos’è essere Scout in una sola parola?

L: “Non saprei: sono indeciso tra amore e servizio.”

M: “Servizio!”

G: “Fantastico”

Come hai conosciuto la realtà degli scout?Cosa ti ha colpito? 

L: “Ho conosciuto la realtà scout tramite amici che lo facevano. Mi ha colpito come eravamo molto simili sia nel servire il mondo sia nel credere nel mondo oltre ogni difficoltà: così ho deciso di farne parte!”

M: “Ho conosciuto gli scout tramite mia cugina e suo fratello che è uno dei capi. Mi ha colpito tanto la loro voglia di fare e di mettersi a servizio degli altri e delle persone più bisognose. Una delle cose che mi piace tanto è che facciamo passeggiate nella natura, con cui sto piacevolmente a contatto.”

G: “Quando ero piccola, mamma ha chiesto al mio parroco che cosa fossero gli scout e cosa facevano, perché volevo esserlo anch’io. Mi ha colpito il fatto che quando andavamo in giro sorridevano sempre ed eravamo pronti ad affrontare qualsiasi cosa cantando e aiutandosi a vicenda, come se fossero tutti fratelli. Ho deciso di farne parte perché anche io volevo sperimentare quella gioia!”

Chi sono gli scout quali attività svolgono?

M: “Sono un gruppo di bambini e ragazzi, che nel mio branco partono dagli 8 anni in sù. Gli scout giocano, fanno attività nei boschi, camminate, messe e vacanze di branco con tutto il gruppo.”

L’amicizia nata con i ragazzi scout continua anche “fuori”?

L: “Certamente! …Ma solo perché hai messo le virgolette alla parola fuori! Prima di essere scout per la divisa, per l’appartenenza a un gruppo o per la bandiera, si è scout nel cuore e nella vita di tutti i giorni: il fuori non esiste!”

G: “L’amicizia e i legami forti che si sono creati negli scout proseguono anche “fuori” dall’ambito e stanno andando avanti da ormai 9 anni!”

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Qual è il tuo ruolo all’interno del gruppo?

M: “Io sono vice capo nella mia squadriglia.”

G: “Sono al primo anno di noviziato, fra un po’ salirò in clan e non vedo l’ora!”

Come vivi la fede nel tuo gruppo scout?

L: “Sono da poco negli scout e per ora la vivo aiutando chi ha bisogno sia come gruppo, sia come singolo.”

G: “La fede la vivo facendo alcuni momenti di preghiera, guardando film seguiti da una riflessione oppure facendo un cammino di servizio.”

Cosa si può imparare dall’esperienza scout?

M: “Si può imparare ad aiutare i propri familiari e i più bisognosi.”

Qual è l’esperienza con gli scout che preferisci? Perché?

M: “L’attività che ricordo con piacere e’ la vacanza di branco a Sauris, perché una notte i capi ci hanno fatto uno scherzo nascondendoci delle cose e a me è capitato di trovare gli scarponi fuori la tenda. È stato molto divertente!”

G: “Quest’anno ho partecipato ad un campetto invernale al Sermig (Arsenale della Pace) di Torino durante il quale abbiamo fatto servizio e vissuto una vita di comunità alternando periodi di preghiera intensa a quelli di servizio. In particolare io mi sono occupata dello smistamento dei vestiti che poi sarebbero partiti per andare nei paesi bisognosi. È stato un momento molto bello e formativo perché mi sono relazionata con persone che provenivano da altre regioni in un modo molto aperto e privo di pregiudizi di alcun tipo. Ho portato a casa un momento che rimarrà indelebile nella mia mente: la sera abbiamo servito alla mensa i pasti e io ero un’addetta alla distribuzione. Mi ricordo che i 400 ragazzi con i quali ho incrociato lo sguardo per consegnargli il piatto avevano un sorriso pieno di luce e ho trovato molto gratificante questo tipo di retribuzione. Il Sermig era una fabbrica di armi che serviva da rifornimento durante la prima e parte della seconda guerra mondiale, ma ormai più di 50 anni fa alcuni ragazzi dimostrarono il desiderio di voler abbattere la fame nel mondo e cercarono un posto nel quale fondare la propria sede. Il comune gli affidò quella fabbrica perché era l’unico posto disponibile e anche per vedere se quei ragazzi avrebbero fatto seriamente. Passo dopo passo, aiutati dalle persone che hanno messo a servizio di tutti le proprie capacità, sono riusciti a costruire un posto dove è veramente possibile aiutare gli altri e fabbricare Pace”

Tre motivi per essere scout?

L: “È una realtà mondiale…Non sei mai solo! Mai! Insegna i valori fondamentali della vita fraterna ed è un’avventura a volte dura, ma che dà felicità vera e dura per tutta la vita!”

M: “Si impara ad essere generosi, disponibili e accoglienti. È un esperienza fantastica e non mollerò mai.”

G: “Essere scout ha sicuramente cambiato la mia vita e posso per certo dire che se avessi possibilità rifarei la stessa scelta mille volte perché ha cambiato il mio modo di vedere le cose belle della vita e di apprezzare quelle semplici fatte con il cuore”

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Buona caccia a tutti!

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

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