Avvenga per te come desideri

Non sapevo bene cosa aspettarmi dal Capitolo Nazionale della Gifra, un po’ perché non avevo mai fatto un’ esperienza del genere, un po’ perché avevo deciso di  partire senza troppe aspettative, ma solo con il desiderio di vivere giorni di Grazia.

Sono andata a Roma per prendere da lì il treno verso Assisi. A Termini mi sono incontrata con tanti amici gifrini della fraternità del Lazio e dopo si sono aggiunti i ragazzi della Sicilia e del Molise. Insieme a loro ho condiviso i momenti del viaggio: insieme abbiamo giocato, chiacchierato e scattato foto… Vedere, poi, Assisi dal finestrino del treno è stata un’emozione unica, vedere quel luogo tanto caro al cuore mi ha fatto un emozionare e ripercorrere con la mente tutti i bei momenti vissuti lì. Per non parlare della bellezza degli abbracci e della gioia di rincontrare tutti gli altri amici, una volta arrivati nella struttura dove alloggiavamo.

La Parola che ci ha accompagnato nei giorni ad Assisi è stata quella che Gesù rivolge alla donna cananea: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri».

Dio vuole che noi siamo insistenti, che chiediamo la grazia con fede, con la reale sensazione che solo Lui, solo Gesù, nell’unità dello Spirito Santo, può sostenerci. E la grazia più grande è senza dubbio imparare a fare la volontà di Dio.

Ci siamo affidati a Lui, che dopo le nostre preghiere, ci ha sostenuti e guidati nella scelta dei fratelli che potessero servire la fraternità nazionale con umiltà.

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I giorni del capitolo sono stati giorni di vera Grazia. Abbiamo sperimentato l’essere fraternità attraverso la preghiera, la condivisione, gli abbracci, attraverso i pranzi e le cene, le uscite notturne a Santa Maria, il viaggio in treno con 40 gradi, i cellulari e le borse lasciate nei bar…

In particolare ci terrei a sottolineare la simpatia dei gifrini siciliani, con cui io e un’amica abbiamo mangiato diverse volte, e che ci hanno fatto fare le migliori risate.

Non riesco bene a spiegare come sono stati i giorni di Capitolo. Sono stati belli, mi viene da dire. E aggiungo che le lacrime son scese quando era ora di andar via.

Partecipare è stato come guardare un big bang, un cambiamento importante per ogni gifrino, un passaggio di testimone decisivo per la vita della Gioventù Francescana d’Italia, che è stata chiamata a rinnovare il suo consiglio nazionale.

È stato come assistere all’inizio di una Nuova Era. Noi c’eravamo. Eravamo lì a piangere (è successo davvero) ogni volta che un gifrino eletto rispondeva con il suo “Sì” alla chiamata al servizio. Anche i “no” di alcuni, però, sono stati fondamentali per comprendere che a volte anche una strada così bella come quella del servizio alla fraternità nazionale, può non essere la nostra.

Ringrazio il Signore per ogni singolo momento e ogni singola cosa: il caldo e l’aria condizionata, gli amici e gli sconosciuti che non so più tali, gli abbracci e le foto insieme, le sveglie la mattina presto dopo aver fatto tardi (stavamo semplicemente contribuendo all’economia locale), i coupon al MacDonald’s di cui abbiamo approfittato, la preghiera alla tomba di San Francesco, le foto movimentate sulle rotoballe -e non solo- di Gifra Campania, il (poco) silenzio all’Eremo delle Carceri e la Messa all’aperto, le lunghe relazioni di fine triennio del consiglio uscente, il caldo a San Damiano, i canti, le elezioni lunghissime, l’ODStore a Roma Tiburtina, il santino di Giona da Messina, la stanchezza, la gioia, le lacrime, i racconti, i consigli da amico ad amico, i fratelli.

 

E poi, non dimenticherò mai i volti felici ed emozionati dei ragazzi (ormai uomini e donne) del consiglio nazionale uscito, come testimonianza della ricchezza che è il servizio, nonostante la fatica e la grande responsabilità.

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I nuovi consiglieri erano – e sono – tanto belli, tanto pieni di entusiasmo (dal greco enthus o en-theos, cioè avere Dio dentro) e desiderosi di servire la fraternità nazionale con semplicità e gioia. Sono Giona, Agnese, Simone, Andrea, Roberta, Chiara, Orlando, Serena, Giulia, Roberto ed Emilio. A loro auguro ogni bene.

 

Incontrarsi, conoscersi è stato bello; passare del tempo insieme ancora di più.

Erano felici quando potevano riunirsi, più felici quando stavano insieme; ma
era per tutti pesante il vivere separati, amaro il distacco, doloroso il momento dell’addio.” FF 387 (39)

I giorni ad Assisi sono stati una vera esplosione di affetto spirituale, il solo amore che sopra ogni altro amore è fonte di vera carità fraterna (FF387).  

 

Auguro al nuovo Consiglio Nazionale di vivere i prossimi tre anni con la Gioia nel cuore, ancora altisonante di quel sì pronunciato il 10 agosto 2019 a Casa Leonori, in quel di Santa Maria degli Angeli.

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Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

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