Te Deum?

Alla fine di questo 2020, mi guardo indietro e penso che devo ringraziare il Signore per troppe cose. Il Covid-19 mi ha impedito di fare tante esperienze, mi ha impedito di incontrare tante persone, di scambiare tanti abbracci, di fare concerti e molto altro. Eppure, ciò che è stato, è stato bello e va bene così. Ciò che è stato mi basta, o almeno me lo faccio bastare, per dire anche quest’anno Te Deum Laudamus.

Il 2020 è stato così ricco che ho il cuore pieno, ho così tanto nel mio bagaglio!

Inizio a lodare Dio per la mia famiglia, per i nonni e gli zii, per tutte le persone che mi vogliono bene, per quanta vita mi donano.

Poi Ti lodo, Dio, per lo scorso Capodanno, quando per la prima volta ho fatto le 6 di mattina giocando a carte con gli amici.

Ti lodo per essere stata una Lady Chami, per le partite che stavamo iniziando a vincere, per aver quasi segnato un goal a Termoli (ho preso un palo!), per essere stata amica delle mie compagne di squadra – che mi mancano molto.

Ti lodo per i preparativi per l’Erasmus, per le attese e-mail dalla Germania, per la gioia di essere stata accettata nell’Hochschule di Francoforte (grazie prof. Esa Tapani).

Ti lodo per il concerto d’Inaugurazione con il Conservatorio di Campobasso, per aver suonato la Suite di Telemann per due corni e orchestra, insieme al mio amico e compagno di studi Marco Cappelli. Che sera, quella sera!

Ti lodo per le cene con la Gi.fra., per i ritiri e le feste a base di caciocavallo e pancetta arrosto. Ti lodo perché ho trovato una “famiglia” in cui crescere…

Ti lodo per l’ultimo concerto prima del Coronavirus, a Cesena e Forlì con Orcreiamo, dove mi sono divertita tantissimo e dove ho conosciuto musicisti di grande talento. Ti lodo perché ho anche potuto salutare i miei amici ed ex-compagni di scuola che studiano a Cesena.

Ti lodo per gli ultimi giorni di libertà pre-Covid passati tra allenamenti con la Chaminade e pomeriggi allegri con gli amici, dopo lo studio naturalmente.

Non ti lodo per il Coronavirus, piuttosto ti lodo perché il senso della nostra vita non dipende da un virus o dallo stare chiusi in casa e neanche dal morire, anche se con quest’ultima cosa preferivamo non doverci fare i conti.

Ti lodo perché durante il Lockdown ho studiato parecchio e perché non sarei qui senza quello studio matto e disperatissimo. Ti lodo per i miei insegnanti che instancabilmente si sono messi a lavoro per noi studenti, ti lodo per le lezioni di corno su Skype, che mi piacerebbe non dover ripetere più, ma che mi hanno fatto crescere. Ti lodo per tutti i maestri che ho incontrato online e per tutte le lezioni internazionali. Ti lodo per i pomeriggi di primavera passati al sole, fuori in giardino.

Ti lodo per aver imparato i rudimenti della direzione d’orchestra, per aver studiato come funziona lo sviluppo mentale di un bambino, per aver imparato la differenza tra un obiettivo e una competenza, e aver capito almeno un po’ quanto sia duro il lavoro di un’insegnante.

Ti lodo per i Vespri con la Gi.fra. ogni sera, che mi hanno salvata, per le riunioni e ritiri online e le chiacchierate a telefono con amiche e amici.

Ti lodo per la riapertura delle regioni, per aver potuto salutare i miei nonni e zii dopo mesi, per aver passato l’estate tra amici, famiglia e musica. Ti lodo per la gita avventurosa al Vallone Muccillo, dove impavida sono scivolata nell’acqua gelida mentre ammiravo le meraviglie della natura.

Ti lodo per le uscite in montagna con Aldo, per il meraviglioso sentiero Frassati che mi ha lasciata a bocca aperta, per la giornata passata con i miei cari e poi per le cascate di Carpinone (attrazione Molisana estate 2020) e per tutti i luoghi che ho potuto visitare e ammirare.

Ti lodo per la prima scottatura epocale dopo un giorno in piscina con due mie care amiche (cause della scottatura ancora sconosciute).

Ti lodo per le numerose partite a calcio, per essermi divertita con le mie compagne di San Bartolomeo e dintorni, a correre appresso a una palla su un campetto.

Ti lodo per il concerto al Parco Nazionale dell’Abbruzzo, per i piedi bagnati nel lago di Barrea, per le prove delle arie d’Opera, per i cantanti, per essermi potuta emozionare sulle note di Nessun Dorma. Ti lodo per le serate a Pescasseroli dopo le prove, per le bevute insieme alle mie compagne di avventura, per essere rimaste sveglie a chiacchierare fino a tardi. Ti lodo per il vento durante il concerto, che ha reso più divertente il momento (o almeno facciamo finta che lo sia stato), per un temporale scampato per un pelo, per un’orso che stava dormendo nella sua riserva affianco al palco.

Ti lodo per la settimana dei cugini a casa nostra, per le giornate di mare calde e bellissime, per i momenti insieme che il Covid non ci ha portato via.

Ti lodo per le uscite con la Banda di Molinara, per i concerti, per la bassa banda che mi ha fatto morire dalle risate.

Ti lodo per il 15 agosto, l’Assunzione di Maria e Pasquetta/Ferragosto finalmente insieme agli amici. Dico Pasquetta, perché non so quante volte tutti, ad Agosto, ci confondevamo e dicevamo così. Avevamo sentito la mancanza di stare insieme.

Ti lodo per le feste e i vari incontri con gli amici del conservatorio, a prova di Covid; per essere stati insieme il più possibile.

Poi ti lodo per il Cammino di San Giovanni, da Tufara a San Bartolomeo, con mamma e Rosa, mia sorella, nel quale ci siamo tuffate con coraggio e taaanta incoscienza. Sono stati giorni di salite e discese interminabili, di more rubate ai cespugli delle strade delle campagne, di zaini pesanti al punto giusto e di strade perdute e poi ritrovate. Ti lodo perché ogni passo ha avuto un senso ben preciso.

Ti lodo per i nonni che a settembre mi hanno ospitato per quasi due mesi per farmi frequentare le ultime lezioni al conservatorio, per le melanzane ripiene di nonna e per i salvataggi degli scritti di nonno sulla sua USB.

Ti lodo per gli esami della sessione autunnale, faticosi, ma andati benissimo, per aver finalmente potuto mettere la parola fine al primo anno del Biennio.

Ti lodo per la pizza con gli amici a Campobasso, per non aver assaggiato pizza e fichi – de gustibus, per la torta a sorpresa ai nuovi consiglieri della Gifra Molise, per il dentista che non mi voleva far partire per la Germania a causa dei canali che non si asciugavano. Ti lodo per gli ultimi saluti ad amici e parenti (la mia dolce Benedetta è compresa nella famiglia) prima di partire, per la laurea di mio fratello a Roma.

Ti lodo per il tampone a Benevento, che farlo è stato come partecipare a una gara di corsa e io sono arrivata terza (grazie papà per la levataccia). Ti lodo per non aver ascoltato la paura ed essere partita per l’Erasmus in Germania, per non aver dormito sul pullman, terrorizzata ed emozionata per la nuova esperienza che mi stava attendendo a Francoforte.

A questo punto dovrei scrivere un nuovo articolo, perché qui parte un nuovo capitolo.

Te Deum laudamus perché sto vivendo un’esperienza bellissima, anche se faticosa, dura, che richiede un grandissimo impegno.

Ti lodo perché ho dei compagni di studio davvero eccezionali. Ti lodo per la birra insieme ad Hautpwache, per aver sventato il furto del corno di un’amica al bar, per la pizza insieme ad Ale e Pier, per il panettone-dolce-della-serata del Lidl, che è poi diventato anche un’ottima colazione. Ti lodo per le giornate di studio, per le risate a lezione, per l’ansatz su cui stiamo lavorando con i maestri, per l’HornAbend piena di musica, per la birra in classe dopo una lunga giornata. Ti lodo per il signore allo Pforte dell’Hoschschule che ha imparato il mio nome e già sa quale chiavi darmi quando vado da lui.

Ti lodo per le persone che mi hanno aiutato al supermercato a trovare il lievito, per chi ha bloccato le porte della metro per farmi salire, per il signore povero che incontro sempre mentre suona la fisarmonica in stazione. Ti lodo per il mio maestro di corno Giovanni che mi ha sostenuta in questi lunghi anni di conservatorio e che ora mi ha guidata verso nuove mete.

Ti lodo per Google traduttore, per il tedesco che ancora non imparo, per il mio povero inglese che, però, al momento, mi sta salvando la vita. Ti lodo per Heidi come cartone durante la colazione, per la cucina bella dello studentato dove le patate al forno si cuociono che è una meraviglia.

Ti lodo per i nuovi incontri in parrocchia a Frankfurt, per Don Matteo e il nascente gruppo dei Giovani-Adulti, battezzato Ri-bellezza (perché ciò che facciamo insieme è farci belli), per l’accoglienza e l’amicizia che si è creata. Ti lodo per poter suonare a Messa insieme a Marco, ottimo organista e cantore, perché è una gioia immensa poterTi serivire con la musica. Ti lodo per aver imparato a suonare Cieli e Terra nuova, me la canticchio ancora in testa. [Ascoltatelo perché è un canto bellissimo.]

Ti lodo per le Lodi alle 7.00 su Zoom, per il dono grande che è pregare insieme, per i risvegli di fretta per riuscire ad essere puntale, per i capelli ancora arruffati davanti alla telecamera. Ti lodo per le riunioni online con la Gifra di Campobasso, essere fratelli supera davvero le distanze (anche se aspetto ancora il pacco da giù ahahah).

Ti lodo per il ritorno a casa in Italia per le vacanze, per gli abbracci, per aver rivisto le persone a me più care (anche se non tutte). Per aver capito che un paese ci vuole. Ti lodo per le chiacchiere con le amiche, per le risate insieme, per l’amicizia che è davvero un tesoro prezioso.

Ti lodo per questo Natale, che mi ha portato tanti di quei doni che nemmeno me lo sarei immaginato.

Ti lodo per le lezioni durante le vacanze (???) che mi ricordano quanto la musica non vada mai in vacanza e quanto io non voglia separarmi da lei. Ti lodo per questi ultimi giorni prima del nuovo anno passato a studiare e a godermi la famiglia e i cari.

Ti lodo perché in questi mesi ho imparato a vivere la vita con leggerezza e gioia profonda, perché ho imparato a ringraziare di ogni cosa e affidarmi – almeno ci provo. Ti lodo perché anche quando mi sono sentita sola, in realtà non lo sono mai stata.

Ti lodo perché tu mi hai fatto come un prodigio e ci ho messo tempo per capirlo, ma alla fine ce l’ho fatta (un ringraziamento a chi mi ha aiutata in questa missione).

Ti lodo perché mentre sono qui a battere sulla tastiera, penso a quante cose non sono riuscita a scrivere: questo Te Deum è già molto lungo così. E poi non importa, le cose e le persone importanti le tengo già tutte nel cuore.

Ti lodo perché quest’anno non è stato così cattivo. È diverso, nessuno lo dimenticherà, ed è un anno comunque pieno di benedizioni, bisogna solo prendersi la responsabilità di vederle. Per questo io Ti lodo Dio.

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

2 Risposte a “Te Deum?”

  1. Grazie per il tuo Te Laudamus che ci riporta alla concretezza di una esistenza che in sé è bellezza, se solo sapessimo alzare lo sguardo, conservando le radici e ricordando le ali. Molta stampa e tanti uomini di questo mondo vorrebbero contagiarci con la loro profonda tristezza attribuita, erroneamente, ad una società sbagliata, malata, pandemica. In realtà penso che la loro profonda tristezza sia più dovuta ad una mancanza di ideali e di progetti veramente umani, dediti al vero, al bene e al bello.
    Grazie Anna, per averci ricordato con coraggio semplice, che la felicità dei nostri cuori trova la sua fonte nella ricerca della Verità, seguendo la Via che dona la Vita!!!!

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