Sapevate che San Francesco d’Assisi, prima di chiamarsi Francesco si chiamò Giovanni? Ebbene sì.
Quando venne alla luce il piccolo, il padre Pietro di Bernardone era assente, si trovava in Francia per mercanteggiare stoffe: la madre Madonna Pica al battesimo gli mise subito il nome Giovanni. Il nome Francesco, non comune allora, gli fu imposto dal padre al suo ritorno, in onore della terra francese.
Non so a voi, a me questo fatto che il padre di san Francesco diede nome al figlio come la terra dove egli aveva trovato fortuna per i suoi affari, mi da’ una strana sensazione! E’ un po’ un marchio che il padre da’ al figlio. Il valore del figlio è il valore degli affari, delle stoffe.
Quando Gesù, attraverso il crocifisso di San Damiano, parlò a Francesco, però, non lo chiamò “Giovanni”, eppure Lui sapeva del suo vero nome. Riflettendo su questo particolare, almeno inizialmente, ci rimasi un po’ male!
“Ma come – mi son detta- Gesù parla a Francesco con un nome che non è il suo?”
Forse neanche lo sapeva del nome Giovanni, il caro Francesco!
Gesù parla al nostro cuore pieno di ferite. Gesù accetta di affidarci compiti importanti (“Va’ e ripara la mia casa”) includendo i graffi, le botte ricevute, il valore vano che il mondo ci ha dato, e trasforma tutto ciò in un incredibile capolavoro.
Ecco perchè non lo chiama Giovanni, ma Francesco: perchè non importa quale nome ti abbia dato il mondo, Dio ci rende grandi lo stesso.
