Cari lettori,
in occasione della Giornata della Memoria, oggi 27 Gennaio 2018, voglio raccontarvi e condividere con voi la mia ultima lettura.
Sono ancora scossa e profondamente attraversata dal meraviglioso romanzo d’esordio di Gavriel Savit: “Anna e l’uomo delle Rondini”.
Una storia appassionante, mai scontata e banale, anzi piena di colpi di scena capaci di far accelerare il cuore, piena di emozioni che appartengono ad ognuno di noi, che portano a compiere un viaggio straordinario insieme alla piccola Anna e al suo alto amico, l’Uomo delle Rondini.
Insieme attraverseranno boschi e fiumi, campagne e paludi, ma, con tutto questo, la guerra e la Morte.
Il romanzo è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, un terribile evento che ci appartiene, nonostante di tempo ne sia passato. La Guerra ha un ruolo fondamentale nel romanzo, poiché detta le leggi della sopravvivenza e ne scandisce le fasi.
La piccola e precoce Anna si ritrova sola nella sua città, dove la guerra avanza sempre più, portando morte e terrore. Nessuno è più amico dell’altro e Anna non sa proprio cosa farsene della sua solitudine. Per fortuna l’Uomo delle Rondini, un uomo davvero speciale, la prenderà con sè, prendendosi cura di lei, accompagnandola in un viaggio verso la salvezza, che porterà cambiamenti per tutti. Tanti sono i compagni di viaggio, tante sono le peripezie.
Il romanzo lascia col fiato sospeso, tra lacrime e gioia…
Leggendo Anna e l’Uomo delle Rondini si riscopre se stessi, scoprendo una piccola parte di noi, di cui i due protagonisti ne sono specchio.
Il mio invito è alla lettura del romanzo, da me conosciuto per caso (l’ho intravisto tra tutti gli altri libri in libreria grazie al nome che mi colpita), il quale è, senza dubbio, una piccola meraviglia. Impossibile non amarlo.
Buona Lettura!
