L’Amore è urgente

Da cosa cominciare? Dall’amore? Dal Perù che s’incontra col Molise? O dalla pazzia di sposarsi in pieno lockdown?

Comincerò semplicemente da Marzia e Yair, due giovani che hanno scelto di puntare in alto nella loro vita, scegliendosi come sposi, una volta e per SEMPRE.

La loro storia mi ha affascinato dal primo istante, quando, su alcuni social, ho visto delle loro foto in abito nuziale e mascherine. La prima cosa che ho pensato è stata: “Quanto è urgente l’amore!”.

È vero, l’amore è urgente perché vuole tutto e chiede tutto, senza troppi giri di parole.

Dopo il colpo di fulmine tra me e i due giovani sposi, ho cercato più informazioni sui vari social per andare a vedere chi fossero, curiosissima, e ho trovato la loro pagina Instagram @thegiacchinez (dall’unione dei loro cognomi, Giacca e Martinez).

Sulla pagina Instagram ho iniziato a leggere tutte le didascalie sotto le foto che avevano pubblicato, emozionata e quasi incredula (sono successe cose straordinariamente sorprendenti).

Marzia e Yair sono anche stati ospiti in tv * e di vari giornali online!!

Come bellissimo regalo, sono riuscita a intervistare i Giacchinez e li ringrazio di cuore perché con le loro parole mi sono profondamente commossa e spero sarà lo stesso per voi.

Marzia e Yair sono due giovani bellissimi, coraggiosi, intraprendenti e con un cuore grande, capace di prendersi cura l’uno e dell’altra con amore instancabile. 

Ciao Marzia e Yair! Come vi siete conosciuti? Un peruviano che incontra una molisana non si sente tutti i giorni…

Ciao Rabarbaro! Grazie per questa occasione che ci dai di ripercorrere l’inizio della nostra storia d’amore!

Io sono un’infermiera e Yair, che aveva vinto una borsa di studio all’università del Molise, un giorno ha avuto un problema di salute che lo aveva spinto a recarsi nell’ospedale in cui lavoravo. Ci siamo conosciuti così!

Successivamente ci siamo trasferiti a Roma per lavoro.

Quando avete deciso di sposarvi c’era già l’emergenza Covid? Cosa avete pensato quando in Italia è stato annunciato il Lockdown? E i vostri parenti?

Yair mi ha chiesto la mano il 14 settembre 2019, quando il Covid non era neanche un lontano sospetto. Avevamo deciso di sposarci ad aprile e quindi abbiamo accolto la notizia del lockdown con immenso dolore, per le sorti del paese, ma anche per le nostre!

I nostri parenti hanno accolto il coronavirus con la semplicità che li contraddistingue e ci hanno sempre sostenuti ed accompagnati, senza mai censurare le nostre preoccupazioni.

Avete scelto di sposarvi nonostante tutto, perché non aspettare?

È stata una scelta coraggiosa! Perché avete scelto di sposarvi lo stesso?

Abbiamo deciso di sposarci anche in pieno lockdown, perché vedendo la malattia, la morte e l’incertezza dilagare, abbiamo sentito il desiderio di condividere nel profondo tutto questo, quindi il matrimonio ci sembrava la scelta più radicale che potessimo fare in questa direzione.

Condividiamo con voi il testo della lettera che abbiamo scritto per comunicare la nostra decisione agli invitati, dentro c’è tutto!

“La letizia è come un fiore di cactus che, nella pianta piena di spine, genera una cosa bella.”

Cari amici, questo momento per noi di grande gioia è anche un momento di dolore.

Proprio per questo è diventato un tempo di verità. Il dolore per la perdita della nostra libertà, la fatica nell’intraprendere nuove abitudini, lo sforzo lavorativo quotidiano, la vostra mancanza ci hanno costretto alla consapevolezza di desiderare una condivisione profonda di tutto il male e tutto il bene del mondo. Sperimentiamo che questo è reso possibile dalla Presenza quotidiana nella nostra vita di Cristo, che, donandoci spine da vivere con letizia, ci richiama in ogni istante alla verità di noi stessi, servendosi della Sua sgangherata compagnia fatta dei vostri volti veri e buoni. Per questo diremo il nostro sì, iniziando il tentativo di riscoprire quotidianamente la Presenza che ci ha incontrati e messi sulla stessa strada e coltivando come un bel fiore il seme deposto il giorno che ci siamo guardati per la prima volta. La commozione e la gratitudine dell’istante in cui ci accorgemmo di partecipare al fantasioso disegno di felicità intessuto per noi ci accompagni tutti i giorni, insieme alla semplicità del nostro sì. Poveri di tutto, costretti all’essenziale, offriamo la circostanza e quello che abbiamo nel cuore e vi chiediamo di pregare con noi il primo maggio alle ore 16, perché siete i nostri invitati! Ci piacerebbe rendervi presenti alla cerimonia tramite Zoom, quindi scaricate l’app sui vostri dispositivi e aspettate nostre novità, nella speranza di riuscire presto a tenere una grande tradizionale festa!

L’organizzazione del matrimonio è stata ricoperta di Provvidenza. Come avete fatto con abiti, fedi e tutto il resto?

È stato molto divertente e davvero provvidenziale, come lo definisci tu. Avevamo già fatto una prova dei nostri rispettivi abiti, quindi la boutique di Yair gliel’ha inviato lavorandoci senza altre prove.

Nel mio caso, invece, non è stato possibile recuperare l’abito che avevo provato in boutique perché in quel periodo gli spostamenti in auto dovevano essere giustificati alle autorità. Così, l’azienda ha provveduto ad inviarmi direttamente da Barcellona, dove ha la sede centrale, un abito dello stesso modello che avevo scelto, anche se non lavorato su misura. Le fedi invece ci sono state inviate da una gioielleria di Pescara. Il gioielliere ci ha proposto gli anelli tramite WhatsApp e, nonostante l’impossibilità di provarli, li ha inviati tramite corriere, restando disponibile ad eventuali cambi. Ne ha inviato due paia senza chiedere nulla in cambio!!

Il fotografo invece mi ha procurato un accessorio per i capelli che aveva da uno shooting fatto qualche mese prima.

Nel frattempo, è morto anche il sacerdote che si occupava dei nulla osta che ci occorrevano per sposarci a Roma, visto che avevamo avviato già le pratiche in Molise. E provvidenzialmente la sera prima di morire Don Pietro aveva inviato tutta la documentazione di cui avevamo bisogno e ci ha permesso di ottenere il via libera per il matrimonio nella Capitale!

Una famiglia di vicini ci ha preparato il menù del matrimonio: questo ci ha davvero sorpresi, ci sentivamo indegni di tutto quel bene ricevuto! Amici e parenti ci hanno inviato nei giorni precedenti regali e dettagli piccoli ma carichi di valore…Una bottiglia di champagne, un quadro, dei biscotti, dei palloncini decorativi… così tante cose che è difficile farne un elenco. Ce ne sarebbero tante da raccontare…C’è stata anche una serenata virtuale!

E gli invitati?

Ci sono stati vicini, tutti, e la loro commozione di quel giorno ci fa una compagnia profonda ancora adesso! Anche se ognuno di noi ha dovuto combattere con il cinismo che la situazione ci suggeriva, quel giorno è stato chiaro per tutti che era la cosa più vera che potessimo fare, sposarci nonostante tutto, dare credito alla promessa di bene che la nostra vita porta!

La celebrazione è stata veramente essenziale, la “vera festa” qual è stata?

È stato un giorno di gioia, che ha testimoniato che non serve la presenza fisica di chi amiamo per sentirci una cosa sola con loro. Il nostro matrimonio è stato, ed è una festa per questo, un miracolo di vera comunione tra gli uomini!

In quale Chiesa vi siete sposati, perché l’avete scelta?

La chiesa in cui ci siamo sposati è la chiesa di Sant’ Eusebio all’ Esquilino. Dopo che avevamo deciso di sposarci, avevamo cercato un sacerdote vicino al movimento di Comunione e Liberazione, a cui apparteniamo, per essere facilitati nel cammino prematrimoniale. Incontrammo Don Sandro, che era il parroco di Sant’Eusebio, e con lui avevamo seguito il corso prima del lockdown. Così, pur non sapendolo, conoscemmo la chiesa che ci avrebbe accolti il giorno del nostro matrimonio!

Le foto del vostro matrimonio sono state scattate in una Roma deserta, come forse non si era mai vista. Che emozioni avete provato?

Sì! Ad ogni passo, i rarissimi incontri sono stati intensi e commoventi. Un uomo ci ha ringraziato di esserci sposati e ci ha raccontato di aver perso da poco la moglie. Ci ha assicurato che attraverso il matrimonio il proprio amore non si perde mai, nonostante l’assenza fisica.

Un’altra donna ci ha applaudito e ringraziato piangendo.

Dei carabinieri ci hanno chiesto se fosse tutto vero e ci hanno fatto i complimenti.

Il fotografo, Francesco Mantino, era felicissimo di accompagnarci e per noi è stata una grande compagnia! Questo è quello che ha scritto di noi qualche giorno dopo:

“Voglio mostrarvi oggi qualcosa di raro: questa stupenda coppia in seguito allo storico momento di pandemia tante sono le coppie che hanno cancellato, in molte hanno posticipato le nozze, alcune hanno scelto il solo rito civile. Loro no, hanno voluto a tutti i costi dirsi “SI” di fronte al Signore! Facendo capire a tutti cosa contava davvero per loro…

La vera sorpresa per noi che eravamo lì è stata ciò che abbiamo percepito. Pensavamo di trovarci di fronte a qualcosa di malinconico ed invece c’era INTIMITÀ, GIOIA e AMORE. Ci sono stati momenti così intensi da far venire i brividi. Una chiesa intera soltanto per gli sposi…Le promesse cariche di significato, la sposa Marzia che intona un canto per il suo sposo Yair…

Ci siamo trovati di fronte ad una stupenda PARTECIPAZIONE di tanti invitati virtuali.

Il viaggio di ritorno verso casa è stato sicuramente un evento unico, gli sposi, usciti dalla chiesa, si sono diretti a prendere il tram, sì il tram. Quella poca gente in giro per “necessità” si fermava per urlare a distanza con AFFETTO e visibilmente con AMMIRAZIONE i propri Auguri.

ROMA si è mostrata finalmente nella sua silenziosa bellezza. Non potevamo non cogliere così tanta bellezza intorno a noi, a pochi passi dalla fermata il COLOSSEO, qualche scatto ed ho pensato di lasciarli lì a godersi questo meraviglioso momento che Roma e l’ITALIA intera stava loro regalando.”

 

Marzia, tu sei un’infermiera! Hai vissuto l’emergenza in prima linea? Come hai gestito questo momento difficile con un matrimonio da organizzare?  

Non posso negare che è stato doloroso, ma attraverso quell’incertezza che si respirava al lavoro ho sentito più forte il desiderio che la mia vita avesse un significato e ho capito che il matrimonio era una circostanza a cui dovevo dire sì e che tirarmi indietro sarebbe stato un di meno!

Volete dire qualcosa alle coppie che vogliono sposarsi, soprattutto se ora, in questo periodo storico?

Che l’amore non aspetta, che vivere insieme è una gioia sempre rinnovata, essere sposati conferisce uno sguardo nuovo nei confronti dell’amato.

Soprattutto se il periodo è doloroso e difficile, è indispensabile un alleato nelle battaglie quotidiane. Two Is megl che One!

Perché sposarsi? Perché il matrimonio dona una grazia che rende nuova la relazione, quindi meglio correre questo meraviglioso rischio!

In più, in questi mesi abbiamo scoperto che stiamo aspettando una piccola creatura.

La felicità, la vita non si può rimandare!

* Marzia e Yair sono al minuto 10’20’’

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

3 Risposte a “L’Amore è urgente”

  1. Questa storia è semplicemente fantastica!!
    Ti faccio i miei complementi per aver raccontato una storia così bella, sembra inventata per quanto lo è!
    Meravigliosi Marzia e Yair!!!…A me la lacrimuccia è scappata…

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