Il brillìo degli occhi

«La modalità più eclatante per difendere Cristo è vederLo risplendere in una umanità viva: nel brillìo degli occhi di qualcuno. Questa sarà sempre la verifica della fede, ciò che convincerà noi e gli altri» ¹

Suor Elvira Piscopo è una di quelle persone che vorresti aver conosciuto (o almeno intravisto una volta) per essere irradiato dalla luce della sua bellezza.

Suore Elvira è “nata in cielo” il 17/06/2020 nella festa liturgica del suo amato fondatore, San Ludovico da Casoria, dopo aver combattuto contro il tumore.

Questa suorina, come la chiamano i suoi ragazzi, era di Arzano (NA). Innamorata di Dio sin da ragazza, ha scelto poi di consacrarsi nelle suore Elisabettine Bigie fondate da San Ludovico da Casoria, dopo averle conosciute facendo volontariato con i bambini.

Il 17 giugno scorso, aprendo Facebook, ho iniziato a leggere tantissimi post di ragazzi, che con una foto o un pensiero per lei, la salutavano e la ringraziavano per il bene ricevuto. Così, messaggio dopo messaggio, mi sono incuriosita e ho iniziato a chiedere di suor Elvira ai miei amici che avrebbero potuto conoscerla, per farmi raccontare di lei.

Era una suora sempre sorridente, gentile, pronta a lavorare, a spendersi. Si metteva subito in gioco. Lei era la madre, la sorella di tutti.

Non vi nascondo l’emozione e la gratitudine dei miei amici, ma anche la mia commozione, nell’ascoltarli.

Non potevo non restituirvi tanto bene, cari Lettori, perché penso che il bene vada condiviso. Se un lampadario non è fatto per essere nascosto, allora nemmeno il bene di suor Elvira può essere taciuto.  

I miei amici “testimoni” sono Maristella, Alessandro e Andrea, che ringrazio di vero cuore, insieme a tutti gli altri amici che ho ascoltato e che mi hanno donato un po’ della loro suor Elvira, una donna straordinaria che ha fatto della sua vita un autentico capolavoro. 

Maristella

Ho conosciuto suor Elvira tra febbraio e marzo 2016, in occasione della missione popolare dei francescani nel mio paese. Lei era stata ospitata da mia zia, ed essendo con lei dirimpettaie, pranzavamo e cenavamo spesso insieme.

Ricordo che con il frate che ospitavamo a casa nostra, fra Vincenzo, avevano stretto una bella amicizia, infatti si chiamavano “fratellini” perché stavano nella stessa casa.

Durante i giorni di missione abbiamo avuto modo di legare e conoscerci. Elvira era bella, schietta, sfrontata, ma anche molto gentile, insomma, una bella napoletana!

Bella perché vera, pura, onesta.

Mi colpiva molto, lei andava anche d’inverno con i sandali senza calze, compresi i giorni di pioggia o di freddo intenso. Suor Elvira mi disse che se l’aveva fatto San Francesco, che aveva “le stalattiti sotto l’abito”, anche lei poteva sopportare un po’ di freddo.

Alla fine della missione Suor Elvira mi aveva invitata ad andare con lei ad Assisi per la Pasqua, qualche settimana dopo. Io, che da poco tempo avevo conosciuto i francescani, non ero più stata ad Assisi dopo il Giubileo, quindi ho accettato il suo invito con tanta gioia e anche curiosità.

Siamo state ad Assisi nel triduo di Pasqua, e quell’anno il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione, era il giovedì Santo. 

I giorni del Triduo sono stati giorni belli, siamo state ospitate nella casa dei pellegrini delle Suore Elisabettine Bigie.

Il 25 marzo mi è rimasto nel cuore in modo particolare, perché con suor Elvira siamo andate a Santa Maria degli Angeli a piedi da Assisi, per confessarci e ricevere il Perdono in Porziuncola . Lei era una donna molto sportiva, conosceva tante vie secondarie, è capitato di passare nei campi: che pazza che era!

 Durante il cammino ci siamo raccontate, lei mi ha parlato molto di lei, di Assisi. La cosa simpatica è che arrivate a Santa Maria, dopo tutta la traversata, abbiamo trovato il confessore che se ne stava andando perché era terminato l’orario delle confessioni! Rido ancora per quel pellegrinaggio finito così e tutti gli anni successivi mi sono sentita con suor Elvira per ridere ancora insieme.

Suor Elvira fa parte del mio cammino, che nel 2016 era proprio agli inizi, e tutto quello che lei mi diceva, tutto quello che mi insegnava, era per me qualcosa da mangiare e gustare con ferocia: ero all’asciutto!

Lei era comicissima, non sono mai mancate le macchiette…Ci sarebbero ancora tante cose da raccontare, ma per me l’episodio del giorno dell’Annunciazione, è ciò che rende viva suor Elvira nella mia vita.

Se posso aggiungere qualcosa, è che una qualità di suor Elvira, che può essere vista anche come un difetto, era la sua schiettezza. Magari lì per lì mi sentivo “offesa” da alcune sue riflessioni, ma col tempo ho imparato che lei mi amava e mi voleva anche libera da tante cose inutili.

Suor Elvira penso che sia una santa della porta accanto, come dice Papa Francesco, perché di lei mi è rimasto il bene che ha fatto, il seme che ha seminato, che sta crescendo e portando i suoi frutti.

“Lo riconoscerete dai frutti” dice il Vangelo, ed è proprio così, io l’ho riconosciuto.

Suor Elvira è davvero un’amica in più in Paradiso.

 

Alessandro

Il giorno che ti conobbi pensai che saresti stata per sempre la mia guida spirituale e la mia mentore nel volontariato del gruppo “Oasi”, da te creato e portato avanti con tanta dedizione e amore.

Pensavo non ci avresti mai lasciati così prematuramente e che mi avresti protetto, come hai sempre fatto. Hai sempre capito la mia timidezza mi hai sempre gratificato e apprezzato, perché hai guardato “oltre” ed hai saputo leggere la mia sensibilità e la mia interiorità da subito, comprendendo i miei tempi e le mie difficoltà, intervenendo sempre con tatto e rispetto. Tu eri così: discreta, con una marcia in più in tutto, un essere speciale. Io con te non avrei dovuto temere nulla. Ed è per questo che ogni giorno ti dico grazie.

Ti dico grazie perché mi hai fatto sentire protetto davvero, perché ogni giorno ci sei stata, anche quando credevo che sarei rimasto solo, perché eri presente sempre e perché il tuo arrivo nella mia vita mi ha dato forza e coraggio. Tu mi hai spinto verso altre direzioni, mi hai fatto conoscere altre mete e mi hai davvero cambiato in meglio.

Ora che non ci sei più e che ti custodisco solo nel mio cuore, mi sento triste.

Una persona come te non si dimentica: una persona come te si ricorda tutti i giorni, perché sono quelle come te a rendere bella l’amicizia, a far sentire speciali le persone che amano, a dare valore anche alla singola azione svolta assieme, nell’intensità religiosa con la quale abbiamo condiviso le nostre marce ludoviciane e francescane, i nostri ritiri, i campi estivi…

Una persona come te, insomma, è per sempre, ed è per questo che manchi tanto a tutti coloro che hanno avuto la gioia di conoscerti.

Mi dicevi sempre di guardare la vita con il sorriso e con la speranza, di viverla pienamente, perché in fondo prima o poi tutto finirà…E allora, vivrò così, suorina cara, sorridendo e continuando a fare tesoro dei tuoi insegnamenti, ricordandoti con gioia e grande affetto.

 Ti voglio bene. Ora e per sempre!

Andrea

Ho conosciuto suor Elvira intorno al 2005, grazie ai ragazzi della Gi.fra. che me ne parlavano, perché lei organizzava degli incontri per giovani a Casoria.

Già da quegli incontri avevo capito che in lei c’era qualcosa di speciale. È stato “amore” a prima vita, subito mi sono fidato di lei: avevo capito che fosse una donna di Dio. Nella sua semplicità e originalità mi ha mostrato il Volto di Dio

Suor Elvira poi è entrata anche nel mio percorso vocazionale, quindi sin da subito ho condiviso con lei la mia vita spirituale e umana. La sua caratteristica principale era l’ascolto, ma anche saper rimproverare e dare parole dolci, d’amore.

 Era una donna piena, completa. Trasmetteva sempre un vissuto di preghiera, mai solo parole sterili.

Il percorso con lei è continuato, non con un cammino specifico, ma con tante attività per i giovani, e ognuna di queste che svolgevamo insieme, aveva Cristo al centro.

Nel mio percorso vocazionale ho ritrovato in suor Elvira una madre, una sorella, una maestra di vita, un vero dono di Grazia per me.

Suor Elvira era sempre molto sincera, chiara, schietta, ma non era mai giudicante, piuttosto è stata sempre una mano misericordiosa. Sempre accogliente, presente, molto attenta ad ascoltarmi, ad amarmi.

Grazie a suor Elvira ho conosciuto sempre più Padre Ludovico, perché lei trasmetteva un grande amore per questo santo. Infatti poi ho scritto due tesi di laurea sul santo, che rivedevo nella mia amata suorina.

Suor Elvira è stata il mio angelo custode, mi ha sempre amato.

Con lei ho condiviso tante esperienze, tante marce, missioni popolari, tanti gruppi giovanili, attraverso i quali abbiamo accompagnato tanti ragazzi a conoscere Cristo.

Anche nella sua malattia, Suor Elvira si è sempre donata. Ad esempio, durante la scrittura della mia seconda tesi lei mi ha aiutato nonostante stesse davvero male.

Ho conosciuto una donna di Dio, una santa in terra.

Come dice Papa Francesco, suor Elvira è una santa della porta accanto.

Non posso tacere davanti al suo amore così grande, non posso non testimoniare la sua bellezza.

Dio esiste e io l’ho incontrato in suor Elvira, in lei Dio si è incarnato senza dubbio.

Sono tante le cose che vorrei dire di questa suorina, ma, alla fine, mi sento principalmente di ringraziare il Signore per questo straordinario incontro. Ne sono davvero orgoglioso e so che quando suor Elvira diceva “i miei giovani”, in quei giovani ci sono anch’io, mi sento anch’io figlio suo.

È certo che per suor Elvira è solo l’inizio di una vita nuova, perché con lei non ha vinto la morte, ora vive nell’Eternità.

¹ Julián Carrón, Il brillìo degli Occhi

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

3 Risposte a “Il brillìo degli occhi”

  1. Grazie Anna…
    «La modalità più eclatante per difendere Cristo è vederLo risplendere in una umanità viva: nel brillìo degli occhi di qualcuno. Questa sarà sempre la verifica della fede, ciò che convincerà noi e gli altri»

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