Fedelira

Federica Santoro è una musicista calabrese, classe 1994, immersa nella musica sin dalla nascita. All’età di 11 anni scopre la Lira calabrese e, con lei, il meraviglioso mondo della musica popolare della sua terra.

Metere è il primo brano che ho ascoltato di Federica e Simonetta, sua sorella gemella. È un brano molto suggestivo, che mi ha catturata e trasportata in un’altra epoca. Quasi come un incantesimo, sono rimasta affascinata dal suono della Lira di Federica, e dalla chitarra battente di Simonetta e dai tamburelli. Lo riascolterei mille e mille volte. 

Ciao Federica! Come hai scoperto la musica e quali sono i tuoi primi ricordi?

Ciao Rabarbaro! La musica l’ho scoperta praticamente sin dalla nascita, se non prima! Sono figlia di una mamma diplomata in canto e il mio nonno materno è diplomato in orchestrazione per banda. La musica, quindi, è entrata a far parte della mia vita fin da subito.

I miei primi ricordi risalgono a quando mio nonno si metteva al pianoforte e mi faceva cantare “44 gatti”.

Che emozioni provi nel suonare la lira, uno strumento così antico? Lo preferisci rispetto al pianoforte e al violoncello e che emozioni ti trasmette?

La lira è per me essenza pura. È tutta me stessa. È tutto, la sento mia. È semplicemente il riassunto di me stessa.

Forse sì, la preferisco a tutto, anche al pianoforte e al violoncello. Essi, per me, sono strumenti di formazione, che mi stanno aiutando a crescere sotto tanti punti di vista.

Cosa rende speciale la musica popolare che suoni con la lira? La musica popolare ti rispecchia? In che modo riesci a narrarla attraverso la musica?

Tutta la musica suonata con la lira per me è speciale. Non c’è un genere in particolare che mi rispecchi. Diciamo che non sono sicura di riuscire a narrare qualcosa attraverso la lira o la musica in generale, però, dentro di me, cerco di “sfogarmi” il più possibile, di tirare fuori tutto ciò che ho dentro. Sento che ho qualcosa di bello da raccontare e sto lavorando molto per raggiungere una grande capacità espressiva.

Grazie alla lira sei arrivata a collaborare con tanti musicisti importanti, tra i quali ricordiamo Ambrogio Sparagna, l’orchestra dei 100 cellos, inoltre hai partecipato anche al Ravenna Festival di Muti nel 2016! 

La lira da ben 15 anni mi porta sui palchi più svariati e, devo dire, a volte anche molto importanti. Ho avuto l’onore e la fortuna di collaborare con molti personaggi e, se esistesse una macchina del tempo per poter rivivere quelle esperienze, sarebbe la cosa più bella del mondo per me. Ho avuto qualche bella soddisfazione nelle esperienze che ho vissuto e sono felice del percorso fatto fino ad ora, ma la strada ancora è tutta in salita!

Quando hai iniziato a suonare con tua sorella Simonetta? Siete riuscite a creare un duo vincente. Quali sono gli ingredienti?

Con Simonetta, mia sorella gemella, ho iniziato a suonare in duo nel 2017 e sebbene sia un duo ancora in esperimento, penso che gli ingredienti vincenti siano semplicemente la passione e la complicità.

Il canto ha un ruolo importante nella vostra musica. Come si inserisce e che ruolo ha la voce nella musica popolare?

La voce, così come il canto, è il nostro mezzo per narrare e trasmettere ogni storia che raccontiamo.

La musica popolare è un genere che anticamente si basava sulla trasmissione orale e questa particolarità ancora la caratterizza in molti aspetti. Ecco perché proprio il canto è sempre stato la maniera più antica e funzionale per trasmettere la tradizione.

Hai un tuo brano preferito?

Un brano specifico preferito direi di no. Mi piacciono tutti allo stesso modo.

Progetti per il futuro?

Progetti per il futuro? Sì, crescere…e tanto!

Grazie Federica, non mi resta di augurarti BUONA MUSICA!

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

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