Cibo, cibo , cibo !

Lucia Iovino è una giovane biologa nutrizionista che da due anni si occupa di diete e piani alimentari per i suoi pazienti.

Ho conosciuto Lucia qualche anno fa e il suo sorriso e il suo entusiasmo mi sono rimasti nel cuore.

Cibo preferito?

Da buona napoletana, la pizza!

Cibo sfavorito

Forse i miei i pazienti non dovrebbero leggere questa risposta, ma non mi piacciono molto i fagioli (e i legumi in generale). Mi sforzo di mangiarli lo stesso perché so quanto sono importanti.

Dolce o salato?

Salato, tutta la vita!

Menù preferito di mare o montagna?

Decisamente montagna.

Dieta preferita?

La dieta mediterranea è la più completa per me!

In questo periodo di emergenza sanitaria, possiamo fare qualcosa per rafforzare il nostro sistema immunitario, anche attraverso una corretta alimentazione?

In questo periodo abbiamo scarsa possibilità di fare attività fisica o avere svaghi. Nella giornata stiamo la maggior parte del tempo seduti, magari davanti a un computer. Questo ci porta ad essere più nervosi e come conseguenza, molto spesso il cibo è preso di mira. Perché? Le nostre emozioni sono collegate al cibo. Quindi, per aiutarci, ognuno deve cercare di fare più movimento possibile. Non è necessario fare grandi allenamenti, ma si può partire dalle semplici cose, come andare a fare la spesa a piedi. Per quanto riguarda l’alimentazione, i cibi che non devono mancare sulla nostra tavola sono specialmente frutta e verdura, che sono fonte di vitamine e sali minerali.

Un’altra cosa che è importante, è esporsi al sole quando è possibile. Godiamoci i raggi di sole di queste giornate primaverili, anche solo aprendo una finestra, o meglio stando in balcone o in giardino. Altrimenti ci si priva della grande fonte di vitamina D che è alleata del sistema immunitario.

Ultima cosa, per me importantissimo è il buon’umore, la positività. Questo ci porta ad essere più forti anche nelle nostre difese immunitarie. Non dobbiamo mai tralasciare questo aspetto!

Lati positivi e negativi di avere accesso a tante informazioni sul web, relative all’alimentazione e alle diete.

Sul web si trovano tante cose. Si trovano informazioni generiche e a volte sbagliate, ma ci sono anche siti scientifici che divulgano informazioni veritiere.

Penso che sia comunque sempre meglio rivolgersi a dei professionisti, perché con una dieta sbagliata si possono fare seri danni. Ogni piano alimentare deve essere personalizzato, perché ogni persona è diversa.

Lo dico spesso ai miei pazienti, che se leggono qualche informazione sul cibo su internet, poi ne possiamo parlare insieme.

Per navigare sul web ci vuole intelligenza!

Capita spesso di sentire persone che seguono diete trovate su internet, che spesso si rivelano assai deludenti. Perché, secondo te, ci si affida con maggiore facilità ad una pagina web, mentre si vede con diffidenza un professionista?

Io penso che la figura del nutrizionista sia spesso sottovalutata. Molti credono che all’alimentazione si possa applicare il “fai da te”. Non è così. La corretta alimentazione è un “vestito” che deve accompagnarci tutta la vita e non si limita certamente a un periodo di dieta.

Noi siamo quello che mangiamo. Il cibo è alla base della nostra salute!

Probabilmente si sottovaluta questo aspetto e ci si lascia prendere dalla pigrizia, forse. Magari da soli ci si sente più liberi, anche di sbagliare.

Per questo motivo, io cerco di instaurare un bel rapporto con i miei pazienti, che non devono temermi e non si devono sentire giudicati, ma aiutati, che è diverso.

Nella mia vita, io sono stata anche paziente e quindi capisco bene cosa prova chi viene da me. La mia esperienza mi permette di relazionarmi meglio con i pazienti e aiutarli anche nelle difficoltà. Sono felice di poter mettere a servizio degli altri la mia esperienza.

Corpo e anima non possono essere divisi. C’è bisogno di curare entrambi per stare bene. Cosa ne pensi, anche a partire dall’esperienza con i tuoi pazienti?

Quello che noto in alcuni pazienti, è che quando vengono da me a volte hanno bisogno di parlare, di raccontarmi dei loro malesseri interiori. Alcuni pazienti hanno bisogno di un tempo da dedicare a loro stessi, per scendere in profondità.

Siamo anima e corpo. Ma siamo soprattutto anima, custodita dal corpo che è come un tempio che custodisce qualcosa di sacro. Il nostro benessere coinvolge tutte le parti di noi.

Una persona che dimagrisce è una persona che ha imparato ad amare sé stessa, che non ha come fine l’“essere più bella\o”.  Penso che siamo belli sempre, da magri e da grassi. L’unica cosa che ci deve stare a cuore è l’essere in salute. Talvolta il peso eccessivo, sia da un lato che dall’altro, è una condizione patologica che va curata.

Quando una persona accetta e comprende che è in uno stato patologico, può iniziare a prendersi cura di sé e iniziare a dimagrire o, al contrario, prendere peso. Questo processo non è certo solo a livello estetico. Prendersi cura di sé è un atto d’amore che fa relazionare la persona al mondo in maniera più bella.

Quando mangi bene, stai bene, dormi bene, sei più positivo.

Dietro una corretta nutrizione c’è il rispetto verso il proprio corpo, c’è l’imparare a dire di ad una cosa buona e dire di no ad una che fa stare male. Si impara ad avere tenacia, forza di volontà, a cadere e rialzarsi. Tutto, con una figura professionale che ti spalleggia, che ti accompagna in questo percorso.

Ecco perché cerco di istaurare sempre un rapporto di fiducia e stima con i pazienti. A loro do sempre una specie di decalogo e tra questi c’è “almeno una volta al giorno guardati allo specchio e dici: vai bene così, amati per quello che sei!”, o anche fare una cosa bella per sé (come andare a ballare).

È diffusa l’illusione secondo la quale senza quei “chili di troppo” ci si piacerebbe di più? Ossia, il pensare che solo con un corpo diverso si potrebbe essere felici?

Non funziona il “dimagrisci per amarti”, ma solo un sincero “mi amo e poi dimagrisco”.

La prima cosa che chiedo ai miei pazienti è: “perché sei venuto da me?”. Può sembrare una domanda banale, ma vuole avere una certa profondità.

Come stai? Cosa ti ha spinto a venire? Sei consapevole di aver bisogno d’aiuto?

C’è un salmo della Bibbia che dice: “Con la mia voce al Signore grido aiuto” e io penso che quando una persona, anche fragilissima, grida aiuto, vuole essere salvata, aiutata! Io voglio aiutare, seguire le persone a stare bene mangiando bene.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro e cosa ti piace meno?

Ogni giorno è un continuo crescere e imparare. Ogni paziente è diverso e cucire su misura il vestito per ognuno di loro, che è la dieta, mi fa essere sempre in continuo aggiornamento. Poi è bello anche conoscere tutte queste persone, che mi arricchiscono tanto!  Sono contenta avere delle conoscenze che messe a servizio dei pazienti, può aiutarli a stare bene.

Non c’è una vera e propria cosa che non mi piace, ma forse direi che non mi piace quando i pazienti mentono. Le bugie non mi piacciono, anche perché io mi metto in discussione quando una dieta sembra non essere buona per quel paziente.

Ci sono sicuramente tante difficoltà per gestire la mia attività, ma ne vale pena.

Sono felice e grata per il mio lavoro.

Poco tempo fa è stata la giornata del “Fiocchetto Lilla” dedicata ai disturbi del comportamento alimentare.

Non ho avuto la possibilità di confrontarmi con pazienti con disturbi del comportamento alimentare.

Ho avuto dei pazienti che hanno molto paura del cibo, dove non c’è un vero e proprio comportamento patologico, ma ci sono dei sintomi. Questi pazienti sono sicuramente molto più semplici da recuperare.

Spesso gioca a nostro sfavore la poca conoscenza del valore nutrizionale degli alimenti. Ci sono pazienti che hanno il terrore dei carboidrati, o altri non mangiano mai una cosa più sfiziosa, per la paura di ingrassare. Sono comportamenti che ci fanno del male. A volte vedo persone spente, infelici.

Una persona che non mangia o che mangia troppo ha dei problemi che vanno al di là del cibo. E sono problemi seri.

Le nostre emozioni sono collegate al nostro comportamento alimentare. Con patologie gravi è essenziale la figura dello psicologo. Bisogna circondarsi di persone che ci amino, che vogliano il nostro bene.

È sempre l’amore che ci salva.

Non c’è farmaco o dieta che possa sostituirlo.

La Giornata del Fiocchetto Lilla ci deve fare ricordare di come siamo fragili e di come sia facile trovarsi in situazioni in cui si precipita.

…Una cosa che faccio fare ai miei pazienti è il diario alimentare, dove scrivono tutto quello che mangiano e perché. Hai mangiato troppo una certa cosa, perché? Quale emozione hai provato? Serve a fare verità dentro sé stessi e aiuta ad essere più consapevoli delle azioni che compiamo.

La verità ci rende sempre liberi!

Se io capisco che il nervosismo, ad esempio, anziché gestirlo con la Nutella, posso gestirlo con una corsa all’aria aperta…ho risolto già una parte di problema.

La Giornata del Fiocchetto Lilla ci deve ricordare quanto sia importante chiedere aiuto e lasciarsi aiutare. E poi ci ricorda di non giudicare l’aspetto di un’altra persona.

Non sappiamo cosa sta vivendo quella persona, quale battaglia sta facendo. Anche da nutrizionisti dobbiamo stare attenti a non mortificare i pazienti, non farli sentire un fallimento. Piuttosto dobbiamo metterci al loro fianco e aiutarli a combattere la loro battaglia, perché come ho detto prima: è solo un atto d’amore che ci salva.

Pubblicato da ilblogdiunrabarbaro

Anna, 23 anni, amore per la vita e per Chi l'ha creata, passione instancabile per la musica. Meravigliata come stile di vita e curiosa di scoprire nuove cose, mi appassiono della vita e della bellezza, sono un'aspirante santa. Con il corno sulle spalle cammino per le strade del mondo...

4 Risposte a “Cibo, cibo , cibo !”

  1. In un periodo in cui il cibo è spesso una delle poche gioie, per cui ci si lascia andare, fa bene leggere queste parole. Godiamoci tutto quello che abbiamo a disposizione, una passeggiata, il sole, lo sfizio, e in fine “godiamoci” anche il cibo!

  2. I più grandi miracoli si fanno a tavola! Il cibo e la compagnia sono dei nutrienti essenziali! Ecco perchè ci mancano tanto le festività trascorse insieme alle persone più care.

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